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Lo Sportsman: De Castro, linea decisa (23.12.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 30/12/2006
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FIDUCIA COMPLETA A MELZI NELL’OlTICA DI INVESTIRE IN UN NUOVO PROGET[O PER IL RILANCIO
De Castro, linea decisa

MARCO TRENTINI
È una delle tante giornate di fine anno piene di impegni per il Ministro Paolo De Castro, che viaggia ininterrottamente con andata e ritorno per tutta la giornata dal suo ministero cli via XX Settembre alla Camera, dove c’è il passaggio finale dela Finanziaria 2007 del Governo Prodi. È una g ornata dedicata però anche all’ippica e naturalmente all’Unire, alle quali De Castro dedca due momenti importanti. Alla mattina tocca alle Categorie, convocate al Ministero per ascoltare prima il Ministro poi Guido Melzi. Al pomeriggio, cancellata a causa dello sciopero la prevista conferenza stampa, si svolge invece un incontro informale per un manipolo di invitati, con il quale il numero uno del Mipaf ha voluto precisare quelle che sono le sue idee e le linee di azione del Governo per il settore. È un incontro sereno, una chiaccherata a ruota libera con il Ministro e quelle persone che compongono oggi l’Unire di De Castro. C’è quindi a rappresentare l’Ente solo il Comissario Guido Melzi d’Eril insieme al quale c’è il nuovo amministratore unico di UnireLab Stefano Bruno Varini.
De Castro appare tranquillo ma molto deciso e in qualche momento anche abbastanza seccato per quello che sta accadendo e vuole spazzare immediatamente il campo da qualsiasi fraintendimento. «Prima di tutto voglio confermare che il Governo collegialmente, quindi da Prodi a me, agli altri componenti, ha la completa e totale fiducia in Guido Melzi d’Eril. Lo abbiamo nominato con convinzione e ha tutto il nostro supporto per operare. E ora di cancellare una volta per tutte quelle voci e vocine che ogni tanto sento circolare e che danno solo fastidio. Quindi Guido Melzi è il Commissario dell’Unire e lo sarà finché al Governo ci sarà Romano Prodi e io sarò il Ministro dell’Agricoltura. Diro di più: se il Tar dovesse intervenire lo nominerei nuovamente quattro minuti dopo. E Melzi è commissario unico. Non ci sarà infatti alcun subcommissario in questa gestione e lui è perfettamente in grado di svolgere il compito che gli è stato assegnato. C’è un lavoro che abbiamo iniziato e finché non sarà completamente finito Melzi rimarrà Commissario».
Poche ore prima c’è stato l’incontro con gli uomini dell’ippica, in cui il Ministro si è trovato per la prima volta di fronte a una base preoccupata. «Stamattina ho incontrato le Categorie e ho parlato loro anche con molta franchezza. Ho detto loro che bisogna cambiare modo di pensare, che non è possibile arrivare ogni volta alla fine dell’anno con il problema dei soldi. L’ho vissuto l’altra volta e mi sono ritrovato nuovamente di fronte alla stessa situazione, anzi peggio perché la situazione economica complessiva è indubbiamente peggiorata. Non si può andare avanti con un sistema che soffre di gigantismo, pletorico, senza regole, che ha bisogno di continua assistenza, lo ho dimostrato l'altra volta di tenere all’ippica e continuo a considerarla un settore importante, ma c’è bisogno di un cambiamento netto, di una discontinuità con il passato, di un progetto diverso. Certo ogni cambiamento strutturale, soprattutto in una fase di problematica congiuntura economica, richiede scelte difficili e probabilmente sacrifici, che però dovranno essere accettati. D’altronde, come ho detto alle Categorie, per cinque anni alcuni di quelli che oggi sono qui a protestare hanno avallato le scelte dell‘Unire e non è certo colpa mia se in questi anni sono nati e cresciuti a dismisura ippodromi e corse. E devo dire che è ora di finirla con quel pessimo campanilismo che è un vizio tutto italiano. Per difendere interessi particolari e locali si perde di vista il contesto generale».
De Castro pretende un cambiamento di mentalità e anche i risultati della Commissione che ha operato quest’estate gli sono da supporto. «Si disputano troppe corse e come ha sottolineato l’indagine della Commissione vi sono stati molti sprechi e in certi fatti fondamentali come quello della lotta al doping non c’è alcuna trasparenza. Questo è un fatto basilare per la credibilità del settore: oggi sappiamo che vi sono centinaia di casi di cavalli positivi che per la maggior parte non sono mai arrivati a conclusione. Per questo sul fronte del doping abbiamo proceduto allo scioglimento del CdA di UnireLab e questo credo sia un forte segno della nostra volontà di intervenire per il cambiamento».
Da parte delle Categorie c’è fermento e il punto principale della protesta è sempre lo stesso... Se ci fosse una norma basata sullo spoil system lei confermerebbe quelli che hanno guidato l’Ente in quest’ultimo periodo? «No, non li confermerei. Noi dobbiamo comunque attenerci alle leggi e alle norme e operare secondo le possibilità offerteci dalle regole, in base alla legge che un Ministero deve operare. Abbiamo dato pieni poteri a Guido Melzi e sappiamo bene che il suo lavoro non è facile con una struttura dell’Ente che è diventata una cortina di ferro, non è funzionale e sinergica e che rende più arduo anche il collegamento. C’è un settore da ristrutturare dalle fondamenta e il Governo ed io abbiamo ritenuto che solo una persona che avesse una profonda conoscenza dell’ippica potesse avviare un processo di riforma. Il mondo delle corse dei cavalli richiede competenze specifiche e per questo Melzi è il manovratore dell’Unire e io, che non sono certo un esperto del settore, mi fido completamente di lui, che si occuperà dei vari aspetti nello specifico come i calendari e altro. Uno degli obiettivi è quello di togliere la politica dall’Unire e di rimetterci la tecnica. Come del resto previsto dalla legge di riordino. Per la parte più specificatamente tecnica parlerà il Commissario, con il quale nelle prossime settimane valuteremo il suo progetto complessivo».
Per un progetto di rilancio serve anche l’accordo con la “cassa”, ovvero con il Ministero dell’Economia e con Aams... «Certamente. Stiamo parlando con il vice-Ministro Visco e con il dottor Sernicola per valutare e predisporre gli interventi necessari. Ma, ripeto, deve fnire una volta per tutte la fase dell’emergenza economica. Sono intervenuto per mettere a posto le cose nei mesi scorsi perché si trattava di un fatto contingente e non c’era il tempo per operare in altro modo. E nella Finanziaria non mi sono dimenticato dell’ippica. Ma qualsiasi risorsa deve essere vista come indirizzata allo sviluppo e non ce ne saranno più per il semplice ripianamento dell’emergenza. Sono disposto a intervenire nuovamente per aiutare il settore ma solo per sostenere nella fase iniziale un vero progetto innovativo».

 
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