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La Gazzetta dello Sport: Pista inglesa assassina, in un mese morti 5 cavalli  
Autore: unagt
Pubblicato: 18/12/2006
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Pista inglese assassina. In un mese morti 5 cavalli
Incidenti a raffica sul fondo in polytrack di Wolverhampton diventato troppo veloce per un tracciato troppo stretto

MATTEO PIERELLI

Le corse di Wolverhampton sono trasmesse da Unire Tv, spesso anche a discapito di altre prove di maggiore livello tecnico che si disputano in contemporanea in Inghilterra. Il motivo è l’elevato numero dei partenti e questo ovviamente significa più volumi di gioco, che alla fine è la sola cosa che interessa al nostro ente ippico.
Ebbene, lo storico ippodromo (è attivo dal 1887) della cittadina situata nel centro-Ovest dell’Inghilterra, non lontano da Birmingham, in questi giorni è nell’occhio del ciclone e rischia addirittura di essere temporaneamente chiuso se non verranno presi seri e urgenti provvedimenti sulla sicurezza delle corse.
I DRAMMI Colpa di un dato terrificante: cinque cavalli morti in poco più di un mese. L’ultimo drammatico episodio è di lunedì: in una rovinosa caduta che ha coinvolto cinque purosangue, la povera Money For Fun ci ha lasciato le penne, mentre tre fantini — Tom Eaves, Paul
Hanagan e Sonia Eaton — sono stati trasportati all’ospedale: per fortuna se la sono cavata (quello messo peggio è Eaves con un braccio rotto),ma ciò non ha evitato che si alzasse un deciso e preoccupato grido d’allarme. «Non possiamo mandare a morire tutti i giorni i nostri cavalli — ha detto Gay Kelleway, uno dei trainer più attivi di Wolverhampton, che ha fatto da portavoce di tanti suoi colleghi —. Le misure di sicurezza sono carenti e una cosa è certa: così non si può andare avanti».
LE CAUSE Il problema, a sentire gli addetti ai lavori (soprattutto fantini e allenatori), è la pista troppo stretta che, aggiunta al velocissimo fondo in polytrack, genera una miscela davvero esplosiva. «Non so con certezza quale sia la causa di questa situazione — ha detto Dale Gibson, il rappresentante dei jockey di Wolverhampton in questabattaglia—ma gli organizzatori dovrebbero analizzare molto attentamente il fondo pista. Ho visto cavalli che non sono di certo fenomeni fare dei tempi eccezionali e, su una pista che non è
ampia come per esempio quella di Southwell, è facile
capire che tutto diventi molto pericoloso per l’incolumità di cavalli e fantini. Il nostro stato d’animo, in questo momento, è pessimo e non escludiamo azioni clamorose se non verranno immediatamente posti rimedi adeguati».
LA DIFESA Dal canto loro, i responsabili dell’impianto, che oggi registrerà il convegno numero 99 dall’inizio dell’anno (cifra record in Inghilterra) respingono con garbo ogni tipo di accusa:
«<Owiamente — ha detto il direttore dell’ippodromo — non possiamo rimanere insensibili a ciò che è accaduto e faremo tutte le indagini del caso per monitorare la situazione. Le cause degli incidenti? Una combinazione di due fattori: la pista piuttosto stretta e l’elevatissimo numero di corse, sempre sullo stesso tracciato. Recentemente abbiamo effettuato dei lavori e il fondo della pista è addirittura meno veloce di un tempo. Vorrei fare notare che, prima di questo ultimo maledetto periodo, abbiamo avuto un lasso di tempo di 12 mesi consecutivi senza cadute e questo vorrà pur dire qualcosa’>.

 
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