Quote fisse in agenzia: così non va
Da un pò di tempo nelle agenzie ippiche si può scommettere a quota fissa, sia pure non su tutte le corse e non su tutti gli ippodromi. Tale limitazone può essere anche digerita quello che invece non può essere accettato è un altro fatto. Per spiegarci prendiamo l'esempio dell'ultima di Roma di domenica 19 novembre. La quota di Undovica scendeva repentinamente da 5.00 a 1.80; ovviamente era stata giocata con una certa insistenza, ma alla discesa della suddetta quota non corrispondeva benchè minimo rialzo delle quote degli altri. Questo avviene sistematicamente: una volta rese pubbliche le quote, possono verificarsi solo aggiustamenti in discesa mentre gli unici aumenti si registrano solo in prossimità della corsa, chiaramante dando uno sguardo all' oscillazione che presenta il totalizzatore nazionale. Conclusione. L'ippica è seguita da molti appassionati che non scommettono a caso e non giocano per forza tutti il solito cavallo. Se al calo della quota di un cavallo corrispondesse la salita di qualche altra quota alla fine si avrebbe movimento di gioco a quota fissa su piu di un soggetto e lo scommettitore potrebbe avere diverse opzioni. Non si puo sempre pensare che il giocatore sia uno sprovveduto. Allora ci domandiamo: qual'è il senso dell'antepost, se non c'è aggiustamento delle quote in base ad una percentuale stabilita, discesa e salita? Se ciò avvenisse non sarebbe un vantaggio anche per il banco, che potrebbe allibrare? LB
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