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La Gazzetta dello Sport: Unire, la cronaca di un crac annunciato (19.10.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 19/10/2006
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Unire, la cronaca di un crac annunciato

Montepremi del 2007: l’ente verso un devastante taglio di 140 milioni su un totale di 239

58.5  Il calo percentuale rispetto al totale dei premi, ipotizzato per compensare minori entrate (con minori uscite) come lo sconto di 89 milioni per canoni Tv alle agenzie ippiche

MICHELE FERRANTE


La Corte dei Conti non ha ancora sigillato la nomina di Guido Melzi, ma il commissario dell’Unire ha ugualmente presieduto ieri a Roma l’incontrotraippodromi e sindacati dei lavoratori che devono rinnovare il contratto.
Presente anche Franco Panzironi, ancora segretario generale dell’Unire malgrado le pesanti responsabilità nella gestione dellente e nonostante le assicurazioni di "taglio" del ministro Paolo de Castro, che aveva istituito una commissione ministeriale per indagare sui bilanci dell’ente (disavanzo patrimoniale di 129 milioni a fine 2005, ipotizzato di 240 a fine 2006) e sull’anti-doping (test sulbicarbonato inattendibili e con prezzi gonfiati).
Panzironi non ha aperto bocca, solo qualche smorfia di dissenso quando il discorso è caduto sulla gravissima crisi, destinata all’meversibilità se andasse in porto un progetto che si fonda sui bilancio consuntivo 2005 e che decreterebbe la morte di un settore da riformare comunque, ma non attraverso un colpo di mannaia. Tale sarebbe il calo del montepremi 2007, destinato a comparire nel bilancio preventivo dello stesso anno. Circa 140 milioni, che porterebbero il totale di 239 milioni (montepremi 2005 ipotizzato anche per il 2006) ad un centinaio, per un devastante - 58,5%.
I premi sono l’unica spesa di bilancio decurtabile (al contrario di stipendi per dipendenti e contributi pagati agli ippodromi in virtù di convenzioni già firmate) per recuperare liquidità. 140 milioni di minori entrate (da compensare con minori uscite), dovute agli 89 milioni di canoni Tv mai pagati e scontati alle agenzie ippiche con un protocollo d’intesa (tra Unire e assuntori), i cui effetti sono già previsti nel bilancio consuntivo 2005 (e le ratifiche di Mipa e Finanze?). Senza contare crediti per quote di prelievo e minimi garantiti non coperti da fondi svalutazione. A ciò si devono aggiungere 18 milioni di minor prellevo sulle scommesse rispetto alle previsioni del 2005 e la stessa cifra per l’anno in corso. Più i 15 milioni di crediti verso il Mipa presenti a bilancio ma senza pezza di appoggio e quindi, di fatto, inventati. In tutto poco più di 137 milioni, presenti nero su bianco nella relazione della commissione ministeriale, alla quale Panzironi affermò che il bilancio consuntivo 2005 avrebbe previsto lo storno dei famigerati 89 milioni.
La rinuncia alla firma di quel bilancio e una conseguente revisione dello stesso (spetta al commissario Unire) sono fondamentali, almeno come primo segnale di discontinuità rispetto a ciò che dovrebbe rappresentare un terribile passato e che, invece, è ancora un presente da incubo.

 
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