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La Gazzetta dello Sport: Ramonti, rotta al bivio tra Dubai e Inghilterra (17.10.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 17/10/2006
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Ramonti, rotta al bivio tra Dubai e Inghilterra
Al proprietario Emilio Balzarini piace la scelta araba ma dice: «E’ tutto prematuro anche se in Italia non c’è più nulla da vincere» Proposte d’acquisto dagli Stati Uniti

SANDRO CEPPARULO MILANO
Cosa si prova a dominare un gruppo 1 con un cavallo che hai allevato e il cui padre ha corso con i tuoi colori ed è ancora lo stallone di casa? Emilio Balzarini, 77 anni, bresciano, armatore («di montagna», come si definisce lui, essendo nato a Vione a 1.400 metri d’altezza) e importatore di bestiame soprattutto dall’Australia, ride di gusto. «Pensavo che Ramonti potesse correre bene ma c’era quel Caradak con la sua bella vittoria a Longchamp a dirmi che non dovevo andare troppo in là con la testa. Invece ho visto un cavallo splendido, impressionante nei 300 metri finali. In qualche modo è diventata la vittoria più gustata e più intensa da quando ho i cavalli da corsa, ovvero dal 1972 quando iniziai con qualche purosangue importato dalla Russia più per far piacere a loro che per vera convinzione, anche se mio padre i cavalli li aveva già, seppur non da corsa».
GLI INIZI Ma a inizio degli anni Ottanta Emilio Balzarini divenne anche allevatore: 50 ettari ad Antezzate di Roncadelle (Bs) e poi altri 90 in montagna affinché il ciclo fosse completo e i puledri svezzati crescessero in altura. Oggi i cavalli della Siba (l’acronimo dell’antica Società italiana bestiame di allevamento) sono 110: 50 fattrici e 60 circa fra yearling e cavalli in pista. Una vera forza in un galoppo sempre più intessuto di piccoli proprietari. Quasi un microcosmo.
MARTINO ALONSO Balzarini sospira. «Martino Alonso, il padre di Ramonti, lo ricordate, era un birichino. Non si impegnava e tirava a campare pur avendo tanti mezzi. L’ho tenuto perché credevo potesse fare del buono in razza visto che si era sempre risparmiato in corsa, ma all’inizio a dargli qualche fattrice fui solo io. Ora lo guardano in tanti e va bene così. E la madre, Fosca, ha dato 3 frateffi di Ramonti: il primo non respirava e l’ho lasciato a un ragazzo per montarlo in passeggiata, l’altro è uno yearling figlio di Machiavellian e il terzo ha per padre Falbrav. Ora Fosca è ancora gravida di Martino Alonso e io spero che nasca un maschio per vedere se è fatto della stessa stoffa di Ramonti».
IL FUTURO Ora c’è da gestire il futuro di Ramonti. «Non abbiamo ancora seriamente parlato di nulla. Qualcuno però mi dice di tentare l’Hong Kong Mile il 10 dicembre, ma il mio pensiero sarebbe quello di andare in Dubai a marzo per il Duty Free, i 1.700 metri sull’erba che hanno al traguardo una vera montagna di soldi. Se azzecchi quella corsa, hai di che far vivere la scuderia e allevamento per tanto. Ma, intendiamoci, è una mia idea che andrà confrontata con la realtà e con i Botti che hanno gestito il cavallo in maniera straordinaria».
OFFERTE In realtà esistono altre opzioni: quella iniziale di trasferire dalla prossima stagione Ramonti in Inghilterra e l’altra di venderlo. Richieste da agenti per clienti americani su una possibile disponibilità a cedere sono arrivare al trainer Alduino Botti: «E’ chiaro che in Italia per lui non c’è più programma e sarebbe assurdo restare ad attendere le due corse che ha già vinto: Turati e Di Capua. Credo che una carriera inglese possa essere una soluzione, ma deciderà tutto il signor Balzarini come è giusto». E Balzarini, se l’offerta sarà congrua, venderà. ;Lui dice: «I cavaffi in scuderia sono tanti. Se c’è il prezzo...».

 
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