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La Gazzetta dello Sport: Andreghetti e Glen (10.10.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 11/10/2006
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Andreghetti e Glen. Grazie a Kolgjini per il semaforo verde
Ai 200 finali la fatica di Going e l’intesa fra i driver «Vai, adesso vai!» il passaporto verso la gloria per il gregario diventato re nel giorno del Derby

NICOLA MELILLO ROMA
Andatevi a rivedere il replay del l’arrivo del 79° Derby italiano. Lutfi Kolgjini, dopo aver comandato col suo Going, figlio dell’amatissimo Viking, ha perso fiato per urlare a Roberto Andreghetti, in sulky all’altro suo pupillo Glen Kronos: «Vai, vai, vai!». Bello, bellissimo. E massimo rispetto per chi ha dominato come trainer, ma ha perso sul campo un Derby giocato da strafavorito. E felicissimo anche se il suo nome non sia finito nell’albo d’oro di chi il Derby l’ha vinto in sulky.
Andreghetti, che aveva avuto campo libero da Kolgjini, si era comunque voltato un attimo per un cenno d’assenso:
il driver albanese l’ha fulminato con lo sguardo e ha iniziato a urlare, Andreghetti ha aperto il gas e Glen Kronos, che non aspettava altro, si è andato a prendere lo scettro.
ARRIVEDERCI AL 2007 Domenica sera Glen e Going sono partiti subito per la Svezia, con il gruppo di comproprietari su un charter organizzato da i leader Mats Oldson e suo figlio Ulf. Kolgjini non riporterà in Italia Glen e Going prima della primavera 2007. «Niente Mangelli, ora riposo e una breve stagione di monta. Going battuto? Semplicemente per Going non è stata una giornata delle migliori».
ANDREGHETTI Per Roberto Andreghetti il secondo Derby vinto in sulky rappresenta l’apice di un percorso iniziato nel 1981, e che per il driver ravennate, 44 anni, ha avuto un passaggio cruciale: nel 2000 portò due cavalli in finale, scelse l’atteso Almahurst che giunse solo terzo, ma per fortuna l’altro suo allievo Avril, interpretato da Pietro Gubellini, riuscì a battere Air Force Blue. Ora il discorso si è rovesciato: «Kolgjini mi ha regalato una grande gioia, e il mio pensiero va anche ad Andrea Guzzinati, che se non fosse stato indisposto avrebbe guidato Glen. E anche a Metello Om, il cavallo col quale ho vissuto le prime gioie e che è sempre nel cuore.
Infine a mia moglie Manuela, che ha visto solo due Derby, quelli vinti. Deve venire più spesso» sorride Andreghetti, che a Tordivalle nel 2005 si è laureato campione del mondo.
GLEN STORY Glen Kronos dunque, entra nel libro degli immortali. E Antonio Carraretto, allevatore nel padovano, in paradiso per aver piazzato due prodotti in cima al Derby, racconta: «Going e Glen erano ingestibii. Da puledri non stavano mai fermi, facevano decine di chilometri al giorno, con enormi problemi gestionali. Poi a settembre 2004, dovemmo ritirare Glen dall’asta per un’infezione. Lo isolammo e rimase fermo tre mesi. Finché fu operato alla gola e scoprimmo che aveva respirato una spiga, poi conficcatasi sotto la lingua. Tolta la spiga guarì in un giorno. Lo mandammo da Kolgjini, corse e vinse in Svezia. Poi a dicembre 2005 lo vendemmo agli attuali proprietari. E pensare che la mamma di Glen, Sweet Sound, quando andò in Usa per essere coperta, si buttò dall’aereo appena arrivata e sembrava si fosse rotta la spina dorsale. Prima di Glen perse un puledro e quando tornò gravida di Enjoy Lavec eravamo preoccupati. Invece eccoci qui...».

 
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