Kolgjini, favola da Derby
Figlio di rifugiati politici albanesi, è in Svezia da quando aveva 7 anni (1966): «Ho rischiato la bancarotta per comprare Viking, suo figlio Going lo vendicherà»
MICHELE FERRANTE Se ha le mani sul Derby lo deve a se stesso, soprattutto all’incoscienza con cui è arrivato a giocarsi il futuro con una sola scommessa. Ma anche a una serie di eventi che hanno segnato profondamente la sua vita. Oggi Lutfj Kolgini ha 47 anni e un luminoso presente di allenatore e driver fra i più apprezzati di Svezia, dove vive da quando era un bambino. Oggi Lutfj Kolgjini sembra avere in tasca il Nastro Azzurro romano di domenica, dopo aver vinto due delle tre batterie con ll piccolo Fenomeno Going Kronos e con Glen Kronos che sarà affidato a Roberto Andreghetti. Cento cavalli in allenamento a Vomb Nygrad, una quarantina di chilometri da Malmoe. Circa 250 se si aggiungono fattrici e stalloni e fra questi ultimi c’è naturalmente Viking Kronos. Il padre di Going rappresenta la svolta di una vita messa in palo nel 1996, quando Lutfi fece i debiti per comprare il futuro Fenomeno, che lo portò in paradiso prima di concludere la sua favola con un anteriore deteriorato e un quarto posto nel Derby 1998 sbancato da Varenne: «Tutta la mia vita - racconta Kolgjini- è stata una scommessa. E ho dovuto lavorare dieci volte più duramente degli altri per arrivare». Nato in Albania nel 1959, a 7 anni si è trasferito in Svezia: «Famiglla numerosa la nostra. Ho quattro fratelli e tre sorelle, mio padre era un agricoltore, aveva enormi problemi con i regimi comunisti, prima in Albania e poi in Jugoslavia, esattamente nel Kosovo. Così siamo andati via». Non è stato facile: «"Sporco albanese, tornatene a casa”. Quante volte me l’hanno urlato in faccia. Ma io ho sempre tirato avanti. Dopo qualche hanno ci siamo trasferiti a Malmoe, andavo a scuola e i miei pensavano ad un futuro da dottore. E ci sono rimasti male quando ho iniziato a fare l’artiere. Avevo 16 anni e dopo una decina (1986 n.d.r.) ho ottenuto la llcenza di allenatore. Tra i maestri Vejo Heiskanen, e un buon amico in Jori Turja, l’uomo di Varenne. Lavorava con Olle Goop». Alti e bassi, quindi la svolta nel 1996: «Ero praticamente rovinato, i creditori mi davano la caccia. Eppure ho avuto la forza di rischiare, facendomi prestare i soldi per comprare un puledro a Settimo Milanese. Lo pagai 86 mllioni di llre rischiando la bancarotta. Si chiamava Viking Kronos e mi ha cambiato la vita». Domenica suo figlio è ll grande favorito nel Derby: «Se non lo vinco con Going non lo vincerò mai più. Viking mi ha regalato il figlio migliore per vendicare la sua sfortuna. Going dovrà fare solo ll suo normale lavoro e a quel punto i problemi spariranno «.
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