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La Gazzetta dello Sport: Arc colpo della vita. Lo inventa Rail Link (2.10.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 3/10/2006
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Arc colpo della vita. Lo inventa Rail Link
Il 3 anni folgora il giapponese Deep Impact e contiene Pride

dal nostro inviato
MICHELE FERRANTE PARIGI
Doveva essere il primo Arc di un giapponese, il fenomenale Deep Impact. O quello del campione in carica Hurricane Run, settimo realizzatore di una doppietta che manca dal 1978 (Alleged). Oppure il quarto di Lanfranco Dettori (dopo Lammtarra, Sakhee e Marienbard), atteso da altri quattro colleghi in cima al rating della categoria.
Invece è il settimo sigillo dell’allenatore Andrè Fabre con il 3 anni Rail Link, il presunto gregario del «muto» (così lo chiamano i giornalisti francesi) che sembrava puntare soprattutto su Hurricane Run (quarto) e sul tedesco Shiroccco, ultimo dopo 2400 metri trasformati in una volata di circa 600. Fabre ha iniziato nel 1987 con Trempolino, quindi Subotica (1992), Carnegie (1994), Peintre Celebre (1997 al record di 2’24’6), Sagamix (1998) e Hurricane Run. Ora Rail Link a 25/1, per i colori di Khalid Abdullah (terzo Arc dopo Rainbow Quest nel 1985 e Dancing Brave l’anno dopo) indossati dal 28enne Stephane Pasquier, alla prima vittoria.
Un’impresa nascosta nella tradizione del Prix Niel di due settimane fa.
Rail Link l’aveva vinto, come 10 degli ultimi 15 eroi. La tradizione batte il vento del rinnovamento, ovvero l’entusiasmo di 5.000 giapponesi (circa 60.000 i presenti) calati per sostenere Deep Impact, la meraviglia da 10 vittorie su 11 corse. Si sono messi in fila dalle 11 ed hanno atteso pazientemente il loro turno, per scommettere il Dio montato da Yutaka Take, il «Dettori giallo».
Fiumi di euro, e all’apertura delle gabbie Deep Impact è favorito a mezzo, davanti a Hurricane Run e Scirocco a 4/1. Nessuno vuole andare in testa, poi si sacrifica Irish Wells a passo di caccia davanti a Deep Impact che soffre, portandosi in scia a Shirocco quando il tedesco affianca il battistrada. Rail Link pedina Deep, all’interno si agita Hurricane Run e Pride sta in coda dopo Best Name e Sixties Icon. Posizioni congelate fino all’ingresso in retta.
Poi un boato «a mandorla» accompagna il forcing di Deep Impact. Ma è solo un attimo, mentre Shirocco molla, Hurricane arranca e Sixties scompare («era spento» le parole di Dettori), al contrario di Rail Link e Pride. Ai 300 finali il giapponese ha già perso (»ha sofferto la mancanza di ritmo» dirà Take), tenta di resistere a Rail Link ma alla fine è terzo, battuto anche da Pride che fallisce l’aggancio al vincitore.

 
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