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Lo Sportsman: Cancellata la rete delle ricevitorie? (3.10.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 3/10/2006
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EFFETTI DEL BANDO
PER I NUOVI PUNTI VENDITA
Cancellata la rete
delle ricevitorie?

LUIGI COLOMBO
Sono seriamente preoccupato per il futuro dell’ippica italiana. Da queste colonne avevamo lanciato nelle scorse settimane i primi segnali di preoccupazione ma non abbiamo visto, come ci aspettavamo, la reazione delle categorie ippiche che, troppo spesso impegnate a difendere piccoli interessi personali, non si sono accorte che grosse nubi nere si stanno addensando sul futuro dell'ippica italiana.
Ho condotto un dibattito su Sisal Tv che aveva per tema gli effetti del bando per l'apertura di nuovi punti vendita; vi hanno partecpato alcuni dei più esperti rappresentanti dei sindacati dei ricevitori e dei concessionari che hanno manifestato le loro giuste preoccupazioni:
migliaia di ricevitorie rischiano la chiusura e di conseguenza si profila una grande riduzione degli introiti per l’ippica italiana. Perché tutto questo? il bando di gara per l'assegnazione di circa 16.500 punti vendita di prodotti gioco non afferma, come si pensava, che saranno aggiuntivi all'attuale rete anzi sembra saranno sostitutivi! Se cosi’ fosse è facile prevedere un futuro molto incerto per il nostro settore.
La nuova rete messa a gara, sostitutiva dell'attuale, vedrebbe infatti una ripartizione dei punti vendita così strutturata: 9500 "corner ippici”, cioè le attuali ricevitorie che potranno vendere gli stessi prodotti che vendono oggi; 500 negozi ippici che non sono altro che le attuali agenzie ippiche; 1900 “negozi sportivi”, cioè le attuali agenzie di scommesse sportive; 4400 ‘punti gioco’ cioè luoghi dove si potranno vendere scommesse sportive insieme ad altre attività commerciali a condizione che queste ultme siano prevalenti, in pratica negozi commerciali che disporranno di un “angolino” per vendere scommesse.
Oggi la rete di raccolta delle scommesse ippiche e del gioco ippico è autorizzata in circa 21.000 punti vendita di rete e in circa 750 agenze ippiche. Con questa realtà attualmente il gioco ippico produce nella rete a favore dell'Unire, anche grazie al recente successo delle nuove scommesse ippiche quartè, quintè e doppa Tris, circa 170 milioni di euro. Nelle agenzie ippiche si producono per l‘Ente circa 275 milioni di euro. Con l’applicazone sosttutiva del bando del 28 agosto 2006, anche se tutti i punti ippici venissero aggiudicati, a causa della riduzione secca di pù di 10000 punti vendita dell’attuale rete, è facile prevedere un calo d’ entrate che “stime prudenti calcolano in circa 10 milioni di euro".
Se poi si vuole essere pù realisti e quindi si considera lo scarso appeal che avranno i "corner ippici” (che dovranno vivere solo con la Tris) rispetto a quelli Sportivi, è facile capire che ci sarà interesse verso questi ultimi e che i ”corner ippici" probabilmente non riusciranno neppure a raggiungere il numero stabilito dal bando, seppur qualcuno voglia cercare dì aggiudicarseli, vista la sproporzione tra costi per acquisirli e ricavi prospettici! Con questo scenaro è possibile ipotizzare un calo di circa metà dell’attuale raccolta (il giocatore non abituale gioca se lo può fare con comodità e facilità ma se deve andare a cercarsi il punto vendita?!) e se poi consideriamo che il bando prevede che le nuove agenzie ippiche dovranno essere aperte a non meno di 3 chilometri dalle attuali, la conclusione è facile e purtroppo può essere realistico pensare che l'offerta di 500 nuove agenzie non sarà esaurita.
Se questo succedesse sarebbe un grosso guaio per l’ippica che vedrebbe ridursi sensibilmente gli incassi con una perdita di prelievo per l‘Unire valutabile in 90 milioni di euro l’anno. Altro che riduzione del montepremi!!
Queste sono le cifre del disastro che rischia di abbattersi su allevamenti, ippodromi, giornate di corse, montepremi e su tutti coloro che lavorano nel nostro settore. Anche nel mondo degli operatori di gioco la preoccupazione è crescente e molto seria. Non cè stato un operatore italiano che abbia salutato positvamente il bando di gara, anzi, ogni giorno qualcuno si aggunge alla lista di chi lo "impugnerà" nelle sedi competenti E se in soli cinque giorni un sindacato (Sagi Sport) è riuscito a raccogliere oltre 4000 adesioni di ricevitori italiani preoccupati e allarmati per il loro futuro, qualche motivo valido di preoccuparsi loro e anche noi esiste ed è fondato. Mancano solo venti giorni alla scadenza del bando di gara e ora che anche l'ippica italiana faccia sentire la sua voce: è indispensabile un confronto che possa portare modifiche al bando per aumentare e non diminuire gli introti del gioco.

 
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