La bufera Unire fa scricchiolare la sedia di Vespa
La violazione dell’esclusiva con la Rai per gli show sull’ippica pagati 1,7 mln potrebbe costare il posto al giornalista

ALESSANDRO DE MICHELE
Unire sempre più nella tomenta.
E con lei Bruno Vespa. Prendendo le mosse da una prima interrogazione parlamentare, sollevata mesi fa sulla scia di alcune rivelazioni di F&M, una commissione ha verificato come l’ente pubblico che sovrintende all’ippica, guidato fino a qualche giorno fa dal segretario Franco Panzironi, abbia pagato al popolare giornalista 1,7 milioni per una serie di programmi di ippica a titolo divulgativo trasmessi su Unire Tv e Snai Sat che, di fatto, sono visti da un pubblico ristretto, senza possibilità di promozione presso i neofiti. Grane per l’ente. E ulteriori polemiche per Vespa che, nel pieno dello scontro che lo vede opposto a Viale Mazzini sul numero delle puntate di Porta a Porta, dovrà presumibilmente rispondere sull’avere o meno violato il già ricco contratto di esclusiva con la tv pubblica. Intanto, dopo F&M e Gazzetta dello Sport, anche il settimanale L ‘Espresso si è - per così dire - dato all’ippica, tanto che immediatamente ieri è scattata una nuova interrogazione parlamentare. Sull’Unire, che nel frattempo è stata nuovamente commissariata e affidata a Guido Melzi D’Eril. Ma anche, specificatamente, sugli speciali dedicati al cavallo realizzati da Vespa e il suo staff. In mezzo a tanti problemi, con un rosso dichiarato di 129 milioni e più di un sospetto della Corte dei Conti sui buchi e sulla gestione dell’Unire (senza dimenticare i vincitori in odor di doping, ieri a Settimo Milanese si è tenuta la prima giornata delle aste dei puledrini del galoppo (la seconda oggi, a partire dalle 10) e sono stati conclusi molti affari, con un giro d’affari di 6 milioni. Nessuno, almeno si spera, si sognerà di attribuirne il merito a Vespa. Però mai dire mai, in Rai.