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Le Voci del Trotto: Un bel saggio di equilibribro giornalistico (18.9.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 18/9/2006
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UN BEL SAGGIO DI EQUILIBRISMO GIORNALISTICO

 

                Per un giornalista “vero”, direttore di un giornale specializzato qual è “Lo Sportsman”, la vita deve essere davvero dura. Quando le veline impongono la difesa di posizioni insostenibili, si deve ricorrere a tutto il mestiere, ed a volte non è sufficiente, per convincere i lettori che quanto si scrive corrisponda alla verità. Dicevamo mestiere: e Luigi Colombo, che nel fondo del giorno 15 c.m. scrive un’ accorata lettera a Melzi d’Eril, nuovo Commissario dell’UNIRE, dimostra di saperci fare. Cosciente del fatto che è impossibile sostenere le ragioni delle Agenzie (più che ragioni, si tratta di pretese), imposta una serie di ragionamenti contorti che riescono bene a confondere i lettori, in maniera che, se qualcuno aveva le idee chiare, alla fine della lettura non capirà più niente. Infatti sembra, da quanto scrive Colombo, che il nuovo bando, invece di aumentare i punti vendita delle scommesse, li riduca (!). Poi spara un pistolotto a favore delle Agenzie che, a suo dire, sono bravissime non solo a produrre denaro (come se non fosse merito delle corse e dei cavalli…), ma addirittura sarebbero un veicolo per riportare il pubblico negli ippodromi (!!!). Infatti, dice il Nostro, vedendo in TV nelle Agenzie le corse, ci sarà pure qualcuno al quale verrà voglia di vederli dal vivo!  Dal che si evince che gli ippodromi si riempiono con i “qualcuno”…Una difesa così difficile dei privilegi delle Agenzie avrebbe fatto tremare le vene ed i polsi a qualunque giornalista: ma Colombo si è superato, e meriterebbe davvero un premio per essere almeno riuscito a mescolare le carte. Poi è stato bravissimo a gettare (Panzironi docet) sulle categorie ippiche, tartassate e strizzate fin quasi al soffocamento, la responsabilità (udite, udite) dello sfascio dell’ippica. Le colpe? Essersi ribellate al fatto che la cinghia l’hanno dovuto stringere solo loro, mentre gli altri si sono ingrassati. E chi ha letto fino in fondo l’articolo capisce che l’appello a Melzi è un invito a continuare nella protezione delle Agenzie già esistenti, ad ignorare le categorie produttive (troppo litigiose), ad opporsi al bando per le nuove Agenzie o comunque modificarlo concedendo priorità e privilegi a chi già si è “abboffato” per anni. Insomma Melzi sì, ma se tutto resta come prima. Compreso Panzironi, è sottinteso…

 
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