Melzi cerca la via d’uscita «Un vero gioco di squadra» Parla il commissario straordinario dell’Unire, la cui nomina è stata I proposta mercoledì dal Mipaf 129 I milioni di euro di deficit accumulati dall’ente. Hanno indotto De Castro ad agire
«Le divisioni e i favoritismi hanno provocato danni incalcolabii. Ciascuno faccia la propria parte: al nostro fianco»
MICHELE FERRANTE Nei mesi di tempo, per far ripartire una macchina col motore ormai fuso come l’Unire indebitata fino al collo (129 milioni) e con prospettive dibilancio ancora peggiori per le altre centinaia di milioni di crediti (naturalmente in gran parte delle agenzie ippiche) dalla riscossione problematica. ANCORA MELZI Questo è il compito di Guido Melzi, che torna al timone dell’ippica dopo oltre cinque anni. Esattamente dal gennaio 2001, quando fu silurato dall’allora ministro Pecoraro Scanio per incompatibilità col suo ruolo di comproprietario di ippodromi, fra i quali anche quello del galoppo torinese che sarebbe poi stato venduto alla Juventus e raso al suolo. Per molti, una ferita che ancora sanguina. VIA D’USCITA L’impresa è difficile: «Ma non impossibile — ribatte il commissario —. L’Unire che sta per concludere il suo ciclo ci ha mostrato come non si deve lavorare. Divisioni e preferenze hanno provocato danni incalcolabili. Serve una nuova mentalità politica e strategica. Non possiamo più per- metterci qualcosa che non vada verso il risanamento e il rilancio». Secondo il Ministro De Castro servirà una squadra totalmente nuova. In queste ultime settimane si è molto discusso, nei corridoi e non solo, sull’eventualità che non venisse accantonato Franco Panzironi, il segretario generale dell’ente protagonista della politica sfociata nel dissesto totale: «Appena avutiirisultati dell’inchiesta sui bilanci, Il Ministro De Castro ha deciso di commissariare l’ente. Un gesto eloquente». MONTEPREMI Cambiamento in una sola direzione: «La via d’uscita è il lavoro di tutti, un vero gioco di squadra senza favoritismi, neanche per gli ippodromi che sono stati la mia vita. Hanno un ruolo fondamentale, devono screscere ma in sincronia con le altre componenti». Tutti sullo stesso piano:«Ma motivati, consapevoli delle difficoltà da affrontare. Tutti assieme, a fianco dell’Unire». Mai accaduto in passato: «Ma non eravamo mai arrivati a questo punto». Una parte delle categorie (del trotto più Assogaloppo) hanno trovato unità contro l’Unire di Panzironi. Chiedono che si riparta dal montepremi: «Giusto. Un elemento dal quale non si può prescindere». Le agenzie ippiche, storicamente in possesso di un enorme potere politico e strategico, hanno contestato la scelta di De Castro: «Accolgo con piacere la posizione di Snai, che spazza ogni dubbio in prospettiva futura. E a proprosito di scommesse, non c’è dubbio che i nuovi bandi penalizzino quelle sulle corse (i corner ippici non sembrano appetibili n.d.r.). Chiederemo lumi, e assistenza, ai ministeri competenti».
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