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Le Voci del Trotto: Uno spiraglio di speranza per l'ippica (14.9.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 14/9/2006
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UNO SPIRAGLIO DI SPERANZA PER L’IPPICA

   Lo stravolgimento dell’ordinamento ippico attuato negli ultimi sciagurati anni della gestione Alemanno – Panzironi sta forse per aver termine. A seguito del rapporto della Commissione ministeriale che ha analizzato i documenti dell’UNIRE, il Ministro De Castro, dopo ponderato studio, ha ritenuto necessario dare una sterzata alla politica dell’Ente che anziché privilegiare, come da Statuto, i cavalli e le corse, ha solo difeso gli interessi delle Agenzie ippiche: ed ha proposto la nomina di un esperto del calibro di Guido Melzi d’Eril quale commissario dell’Ente. Un uomo di cavalli, che conosce come pochi i problemi tecnici, e che, ci risulta, ha decisamente dissentito dalla conduzione panzironiana. Del resto era largamente prevedibile la svolta, visto il baratro in cui l’ippica è piombata, ed il rischio di chiusura più reale di quanto non si creda. La misura della bontà della scelta di De Castro sta proprio nelle parole di commento “preoccupato” di Francesco Ginestra, presidente dello SNAI, il sindacato delle Agenzie ippiche. Tanto per chiarire, Ginestra è uno dei firmatari dello sciagurato accordo che ha consentito alle Agenzie ippiche di risparmiare ben oltre 80 milioni del debito contratto “con l’ippica”, sottraendoli al montepremi spettante a chi nell’ippica ha il compito di portare, con il proprio lavoro e sudore, i quattrini che hanno arricchito tutti, tranne che i cavalli ed i proprietari. Insomma la situazione attuale dell’ippica era arrivata al punto che le Agenzie ippiche, grazie all’incondizionato appoggio, certo disinteressato, di Panzironi – filantropo, decidevano calendari, orari e giorni di corsa, indifferenti delle esigenze dei cavalli che avrebbero dovuto, per Statuto, essere protetti dall’UNIRE. Ed il fiume di denaro che ogni ora di ogni giorno affluiva alle casse dell’UNIRE, veniva subito destinato a scopi “benefici” alle stesse Agenzie, ad una pletora di inutili ed incompetenti collaboratori, a Talk Show destinati al sollazzo del segretario generale. E, se dopo aver soddisfatto questi nobili scopi restava qualche briciola, veniva con gesto generoso destinata ai cavalli che “buttano il sangue” in pista. Dice l’illuminato e preoccupato Ginestra che la gestione precedente dellUNIRE da parte di Melzi d’Eril è “stata tale da far rischiare il collasso dell’intero comparto”. Ma, aggiungiamo noi, e ci si perdoni l’ironia in una situazione così grave, non essendoci riuscito il compito di affossare l’ippica è stato passato a Panzironi: il quale ha trovato subito la chiave giusta, cioè promuovere le Agenzie ippiche, il suo amico Ughi e lo SNAI alla testa del movimento ippico. Giustamente Melzi si è riservato di accettare, dopo aver avuto certe garanzie. La speranza è che accetti e che sia libero di agire nell’interesse esclusivo di un rilancio dell’ippica. Del resto se il ministro De Castro ha proposto un ippico, è un segno che la politica ha capito che se il settore potrà agire liberamente, tutti ne trarranno giovamento, politica compresa. Comunque, al punto in cui siamo, se l’ippica riuscirà a liberarsi di Panzironi & C. potrà respirare più liberamente: e se si riuscirà a riportare le Agenzie al loro ruolo naturale, senza sconfinare nel campo tecnico, sarà ossigeno guadagnato. Attendiamo con fiducia, pronti a fare una statua al Ministro De Castro.

 
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