Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
La Gazzetta dello Sport: Panici, precario a Milano protagonista in Florida  
Autore: unagt
Pubblicato: 13/9/2006
Letto 929 volte
Dimensioni 2.73 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Panici, precario a Milano protagonista in Florida

In Italia Luca non trovava spazio: a 32 anni si è rimesso in gioco e ha già vinto 16 corse

MICHELE FERRANTE
Aveva l’America nel sangue e quando ha deciso di rimettere in gioco tutto non ha esitato. Nel 1996 Luca Panici aveva solo 22 anni e la speranza diventare un ottimo fantino nella sua Milano. E scelse di studiare per un paio di inverni con i cavalli a stelle e strisce in Florida, nella bolgia dei galoppi mattutini.
Adesso Miami, esattamente Cooper City, è diventata la sua casa e gli anni sono diventati 32, età da ultima chance per scommettere ancora tutto. Dallo scorso marzo Panici jr ha infatti chiuso la porta di una carriera italiana da oltre 400 vittorie per aprire quella affacciata sul galoppo più difficile del mondo, nel quale trovare un allenatore disposto a metterti sopra a un cavallo in corsa è impresa per pochi tra gli avventurieri in cerca di fortuna.
Invece, dallo scorso novembre, Panici ha messo assieme più di 250 corse e 16 vittorie, più una quarantina tra secondi e terzi posti, sulle piste di Calder (10 centri) e Gulfstream Park (6), gli ippodromi di Miami. «In Italia - rivela - ero rimasto ad un livello medio e mi son chiesto se fosse giusto continuare a vivacchiare senza stimoli. Così ho deciso di andarli a cercare».
E che avventura: «Avevo un solo contatto, un ragazzo italianino che lavorava a Calder per l’allenatore Eddy Plesa. Ho iniziato a lavorare al mattino, dopo una settimana un agente locale si è proposto ed ho iniziato a montare in corsa».
Tutto molto facile allora: «A Parole. I fatti dicono che la Florida è il posto più difficile  per lavorare. Perchè arrivano a ondate fantini in cerca di gloria e la concorrenza è spietata. Contano solo il lavoro prima e poi i risultati, in base ai quali tutto può cambiare da un momento all’altro».
Vita alla giornata, dunque: «Esatto. Per ora gli ingaggi non mancano, anche se spesso si tratta di cavalli con quote a partire dal 2O/1. Ma proprio il fatto di aver ottenuto comunque dei risultati è stato forse il mio lasciapassare. Qui le corse sono velocissime, io cerco di usare un po’ di astuzia europea per risparmiare metri preziosissimi. Il sistema sembra funzionare».
L’America nuova Patria? «Non ancora. Adesso arriveranno dal Nord tutti i grossi calibri per la stagione invernale e la vita sarà durissima. Potrei tornare in Italia e ripresentarmi in primavera. Anche perchè in marzo mi sono sposato, mia moglie lavora a Milano e simili decisioni non sono facili da prendere su due piedi».

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&