PANZIRONI PINOCCHIO SENZA PUDORE Chi mente sapendo di mentire deve pur essere preparato ad essere sbugiardato. L’ineffabile Panzironi, segretario generale dell’UNIRE con poteri straordinari (funge praticamente da commissario dell’Ente) si è conquistato il titolo di “Pinocchio ippico” per il gran numero di bugie che ha detto, e continua a dire, nel corso della sua ormai troppo lunga milizia tra di noi. Bisogna dargli però atto che almeno un quarto delle fesserie che dice sono dovute alla sua incompetenza ippica, perché ha trascorso questi anni tra la scrivania e gli ambienti “in”, tra quella elite che non si abbassa a scendere nelle scuderie, tra paglia, fieno e sudore (dei cavalli e degli artieri), a constatare quanta fatica vi sia dietro ad un cavallo. Non sa a quanta sofferenza ci si sobbarca a scendere, d’inverno, nelle ore antelucane, tra nebbia e gelo perché la giornata dietro ai cavalli comincia presto: o d’estate, quando il sole picchia a perpendicolo e non si è ancora finito di lavorare. L’ippica che lui conosce è quella bella copertina dai vivaci colori delle corse, comodamente seduto in tribuna d’onore assieme ad attrici e presentatori per i quali non lesina budget sontuosi pur di potersi esibire in loro compagnia. E questo gli fa dire, ad esempio, che il galoppo rappresenta l’elite dell’ippica ed il trotto la parte proletaria. Il che potrebbe anche rispondere a verità, se non aggiungesse che il trotto interessa una minoranza. Ma, caro Pinocchio, i dati che pure dovresti conoscere a menadito per la tua carica, dicono esattamente il contrario. Basta vedere il numero dei convegni di trotto e quelli di galoppo, il numero di cavalli partecipanti alle corse, quanto rende una corsa di trotto e quanto una di galoppo, per confutare la tua affermazione da vero incompetente. Pinocchio – Panzironi non sa, per esempio, che proprio su questo dato poggia una vecchia richiesta del trotto a separare i due rami, e far si che ognuno potesse tenersi quanto produce: e che questa proposta non è stata mai accettata, perché il galoppo avrebbe perso molto. Le bugie volontarie ed anche involontarie (per scarsa conoscenza del mondo ippico) emergono anche nel tipo di pubblicità che vediamo (di rado). Sul mensile del Touring, una rivista a grande tiratura, ben due pagine pubblicizzano, badate bene, l’UNIRE, non i cavalli: infatti enumera gli scopi statutari dell’Ente (allora li conosce Panzironi?), parla di protezione del patrimonio ippico ecc., ma si guarda bene dal dire qualcosa che possa incuriosire il pubblico indirizzandolo verso le corse. Né dice, come è sacrosantamente vero, che l’Ente di Panzironi disattende proprio gli scopi statutari, agendo in modo diametralmente opposto a quanto dovrebbe fare. Introduce negli ippodromi e nelle agenzie giochi che fanno concorrenza all’ippica, stabilisce calendari di corse in orari che fanno comodo alle sue predilette agenzie, ma ammazzano i cavalli ed i driver, privilegia alcuni a danno di altri, sottrae soldi al montepremi per foraggiare talk show costosissimi che non raggiungono il grande pubblico ma restano nell’ambito di chi già frequenta l’ippica. Sponsorizza manifestazioni alle quali partecipa gran pubblico, ma la caratteristica di questi meeeting è che non portano una sola presenza in più negli ippodromi. Non solo: ma i soldi che con sudore e sangue producono cavalli, proprietari, driver ed allevatori, vengono dal Panziron - Pinocchio usati per pagare collaborazioni inutili quando non addirittura dannose. Quanto costa l’insegna luminosa sul faraonico palazzo dell’UNIRE? Questa ed altre cento domande vorremmo rivolgere al ministro De Castro, il cui silenzio è più che preoccupante. A lui comunque vogliamo anche dire di stare attento: finora chi ha protetto Panzironi non ha vissuto di rendita. La parte di Alemanno, che ne è stato il sostenitore numero uno, ha perso le elezioni per solo ventimila voti (l’ippica, che ne disponeva di circa centomila ha votato, per “merito” di Panzironi, in maggioranza a sinistra). Alemanno stesso, in prima persona ha toppato come sindaco di Roma. Tino Cazzaniga, uno dei sostenitori più accaniti di Panzironi, ha perso la carica di Presidente degli allevatori che deteneva da tempo immemorabile, ed ha perso pure le elezioni per la presidenza dei proprietari, per le quali si era candidato. Si liberi presto, egregio ministro De Castro, di questo segretario generale, per il bene dell’ippica e suo: uomo avvisato… |