equitazione Ad Aquisgrana giornata dai molti temi Ofl al vertice la finale del salto ostacoli a squadre disputata in notturna La coppa mondiale incorona l’Olanda Battuti gli Usa e i favoritissimi tedeschi: italiani fuori dai 25 Oggi nel reining a squadre gli azzurri a caccia della medaglia. Dal nostro inviato NICOLA MELILLO AQUISGRANA (Ger) Un boato terrificante la prima medaglia d’oro dell’Olanda nella storia del salto ostacoli, conquistata precedendo americani e tedeschi, grandi favoriti della vigilia e poi terzi solo per una penalità di tempo rimediata dall’ucraina Offel. Un lungo applauso dei 55 mila spettatori dello stadio di Aquisgrana ha chiuso il mondiale azzurro del salto. Juan Carlos Garcia e il commovente Albin (a 18 anni il più anziano cavallo in campo) hanno terminato senza centrare il passaggio per la finale a 25 di domani: dopo aver evitato un capitombolo hanno chiuso con un errore finendo al 45° posto. Rolli, dopo due giorni in apnea, è entrato finalmente in gara, ma ha chiuso con due errori al 57° posto. Se di più non potevamo fare, resta l’allarme:a Jerez erano 3 gli azzurri fra i primi 25. Oggi gli attacchi vivranno la giornata spettacolo con il cross country: dopo 11 dressage siamo al 13° posto. Ma se c’è una speranza di chiudere con una medaglia azzurra questo Mondiale di equitazione, oggi è il giorno. Viene infatti assegnato il titolo a squadre nel reining, disciplina western che rappresenta l’evoluzione sportiva dell’addestramento da lavoro, nella quale abbiamo vinto gli ultimi tre titoli europei a squadre e individuali. Una disciplina spettacolare che nel 2002, nel debutto di Jerez, ci ha visti vincere un bronzo dietro i mostri sacri Usa e Canada. Metà di quella squadra è in gara oggi. Marco Ricotta, campione europeo in carica, ha dovuto rinunciare a Miffllenium, indicato da tutti fra i cavalli favoriti, ma non al meglio fisicamente. Al suo posto ci sarà il sempre competitivo Peppy Secolo. Un piccolo neo che però non ha intaccato la fiducia dei nostri portacolori. La stella Adriano Meacci, 44 anni: «Siamo fra i più esperti in gara, rispetto a 4 anni fa è nato un team più organizzato e siamo consapevoli di potercela giocare, ma se permettete...» e parte un gesto scaramantico seguito da tutti i compagni di squadra. Un gruppo assolutamente fuori dagli schemi rispetto a quelli delle altre discipline mondiali. «Il nostro non è uno sport, ma uno stile di vita» dicono in coro. Ventinove le nazioni al via, 4 reiners per squadra: gli altri due azzurri sono Dario Carmignani e Christian Perez. I primi 20 binomi vanno alla finale individuale di domenica. Il tecnico Mario Sbrana: «Siamo un gran gruppo e orgogliosi di rappresentare l’Italia». Non resta che tifare.
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