Russia, la nuova frontiera
Finale della World Cup nel mega impianto da 50 milioni di euro a Kazan: c’è Malabar

MATTEO PIERELLI
E' costato oltre 50 milioni di euro e le sue tribune possono ospitare fino a 40.000 persone. Il mega ippodromo di Kazan, la capitale del Tatarstan, Repubblica della Federazione russa, oggi ospita la finale della World Cup in un contesto nuovo di zecca (è stato inaugurato il 27 agosto 2005), che potrebbe aprire nuovi scenari per tutto il movimento ippico.
Il complesso, fortemente voluto dal magnate russo Rashit Shaikhutdinov (il maggior produttore di vodka del Tatarstan) misura 89,4 ettari e presenta ogni genere di comfort, tra cui ristoranti, bar, sportelli per le scommesse e una clinica veterinaria all’avanguardia. La pista di trotto (all’interno dell’impianto ce n’è una anche di galoppo) è da 1600 metri e in prima fila possono partire otto soggetti.
Il regolamento russo è molto permissivo: un cavallo viene squalificato solo alla terza rottura (fare tre passi di galoppo è però considerato una rottura) e dopo cento metri di andatura irregolare.
A questa finale, che si disputa in una giornata di festa (il 30agosto1990 il Tatarstan ha dichiarato l’indipendenza), avrebbero dovuto partecipare i primi 9 della classifica europea, i primi tre del Nat Ray disputato al Meadowlands e due cavalli scelti dagli organizzatori locali. Alla fine, però, gli americani hanno rinunciato e dei 4 vincitori delle tappe precedenti solo la francese Mara Bourbon (a segno a Cagnes) ha accettato di affrontare la lunga trasferta nel cuore della Russia. All’allieva di Jean-Pierre Dubois basta un piazzamento per portare a casa la classifica finale, ma il favorito è il suo connazionale Kazire de Guez.
Presente anche il nostro Malabar Circie As, l’unico soggetto ad aver partecipato a tutte le prove europee della World Cup: il vincitore del Lotteria ha i mezzi per ben figurare.