PONY EXPRESS Il programma di Milano
Spettle Direttore, Le chiedo ospitalità per manifestare il mio disappunto in materia di programmazione delle corse sulla piazza di Milano-galoppo: proposizioni spesso assurde, e corse programmate secondo un indirizzo sempre più penalizzante nei confronti della qualità (a Milanol) e del fine cui le corse, in un ippodromo principale quale questo, dovrebbeo essere destinate. E ciò che mi fa amare sempre meno questo mestiere è vedere come Milano viene trattata in materia di distribuzione del monte- premi (non so ancora quantificare esattamente, ma stando ai si dice - se c’è chi può smentirmi, ben venga: ne sarei sollevato - staremmo su una decurtazione di circa mezzo milione di euro: 500.000!). Perché, e perché a Milano? Non so se, nelle stanze dei bottoni si rendono conto che a Milano i costi aziendali sono i più alti d’italia e che questo è, nel nostro Paese, il luogo nel quale i lavoratori sono più regolarmente inquadrati.., per non parlare del costo della vita quotidiana. Attendo risposte fondate da chi di dovere. Vittorio Caruso
Ognuno può replicare come preferisce (possibilmente con dati precisi: la lettera stessa chiede, correttamente: è vero che...) alle affermazioni di Caruso, che ha il merito di parlare, e di toccare un tasto “di fondo” molto attuale a sentito: la necessità, ormai annosa, che Milano-galoppo batta un colpo di vita... su molti fronti, uno dei quali è quello (programmazione, proposizioni a relative “chiamate”, premi, attenzione alla qualità) esposto dal trainer. Ma altri ce ne sarebbero: il problema-Milano è, nel nostro galoppo (che proprio qui vede operare i suoi allenatori capilista), un “nodo” da troppo tempo eluso, ad ogni livello.
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