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Le Voci del Trotto: Gragnaniello ed il consiglio Upt  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/8/2006
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GRAGNANIELLO ED IL CONSIGLO UPT

 

Com’è noto, le elezioni per la presidenza dell’UPT si sono trasformate in una marcia trionfale per l’avv. Gragnaniello, e nella sconfitta senza appello di Tino Cazzaniga. Un risultato che va oltre la scelta di un presidente, ma significa la svolta dei proprietari, della base, che è stata costretta negli ultimi anni a subire dei vertici la cui politica andava contro gli interessi della categoria. Il fatto che i consiglieri non siano cambiati in quanto, per regolamento, la votazione era limitata alla presidenza, non vuol dire che gli stessi non debbano prendere atto della volontà degli associati di cambiare la politica dell’UPT: e che quindi l’elezione di Gragnaniello automaticamente porti i proprietari a porsi in posizione critica nei confronti della politica dell’UNIRE. Se qualche consigliere non l’ha capito, o non l’ha voluto capire, e non intende uniformarsi alla volontà della stragrande maggioranza dei proprietari, piuttosto che cercare di disturbare il lavoro del neo presidente e del consiglio, ha una sola, dignitosa via da seguire: quella delle dimissioni. E’ vero che il Presidente di una associazione non è un dittatore che decide in prima persona la politica dell’associazione, e che deve seguire le indicazioni del consiglio: ma è altrettanto vero, anzi “più” vero, che i vertici debbono seguire le indicazioni della maggioranza dei soci. Che, nel caso dell’UPT, si è espressa con oltre duecento voti di maggioranza a favore di Gragnaniello, il cui programma prevedeva appunto l’opposizione alla politica dell’UNIRE di Panzironi. Chi non ha capito questo alimenta il sospetto che appoggiava il segretario generale dell’Ente ed il presidente uscente per interessi personali e non nell’interesse dei proprietari. Allora è meglio che si faccia da parte spontaneamente, salvando la propria dignità.

 
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