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Le Voci del Trotto: Capolavori letterari a cura di Gabriele Baldi (3.8.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 3/8/2006
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Capolavori letterari a cura di Gabriele Baldi

 

Normalmente le esternazioni di Gabriele Baldi, in quanto tali, non abbisognano di commenti. Infatti il solo linguaggio volgare e scurrile qualificano l’autore. Qualche volta, però, la tentazione di analizzare sia il contenuto che la sintassi e la grammatica dei suoi capolavori letterari è irresistibile. Se Baldi, che è pur sempre un presidente di categoria, e che almeno nell’ufficialità dovrebbe usare un linguaggio consono alla sua carica, fosse intelligente come ritiene di essere, saprebbe cogliere i consigli e le correzioni che gli facciamo gratuitamente, evitando per il futuro il ridicolo che i suoi documenti suscitano nelle persone di normale cultura.

Allora: la prima frase nella quale paragona la faccia dell’autore del manifestino elettorale ad altra parte del corpo, poteva evitarla: a meno che egli non sia in grado di  distinguere, quando parla, se l’aria gli viene fuori effettivamente dalla bocca…

Ancora: scrive “Alla domanda se io avessi mai votato Gragnaniello…” Caro Baldi, non è la prima volta che sbagli il verbo: avrei è il modo ed il tempo esatto, trattandosi di una ipotesi. Un presidente di un’associazione non può fare la figura dell’ignorante in uno scritto ufficiale! Almeno assumi un correttore…

Avanti: afferma di non essere razzista perché ha un vice meridionale: ma poi dice che Gragnaniello non gli sta bene in quanto “amico e mentore di Maurizio Mattii”. Se questa non è una forma di razzismo, evidentemente per Baldi il significato della parola è ancora oscuro.

Nel suo scritto dice poi che Gragnaniello sarebbe un avvocato “che non conosce la legge italiana(!)”. Se non venisse da Gabriele Baldi, che probabilmente non si rende conto di quanto dice, questa affermazione sarebbe passibile di querela. Ma Baldi probabilmente non conosce il soggetto, che è uno dei numeri uno, patrocinatore in Cassazione. E tutto il livore di Baldi perché Graganiello avalla quanto emerso dalla lettura dei bilanci UNIRE, che cioè vi siano una serie di...imperfezioni che saranno accertate dall’ispezione governativa in corso.

Ma la verità è che Baldi, ha accettato sempre le decisioni di Panzironi le cui conseguenze per l’ippica sono sotto gli occhi di tutti. Montepremi decurtato, e Baldi non si ribella, soldi perduti per il mancato pagamento delle fideiussioni che sono risultate ufficialmente fasulle, e Baldi dice che tutto va bene, mancato pagamento del canone televisivo, e Baldi applaude Panzironi che fa lo sconto, riduzione delle giornate di corse, e Baldi mostra di godere, e tanto ancora. Ma allora Gabriele è amico del giaguaro: perché? Perché assiste passivamente allo sfascio dell’ippica da parte di Panzironi, e si bea nel far parte della sua corte? Almeno il tanto vituperato Mattii e l’UNAGT, oltre che la maggioranza delle associazioni del trotto e del galoppo, cercano di contrastare le malefatte del segretario generale. Perché lui ne prende le difese? Forse i suoi associati stanno meglio degli altri, o, come gli altri, fanno la fame? E’ davvero un mistero come possano ancora credere ad un presidente che vuole convincerli che Panzironi  è buono, bravo e ama l’ippica, i guidatori e chi produce: e che non è l’amico delle Agenzie, le uniche che si sono arricchite a spese dei lavoratori dell’ippica, grazie proprio agli sconti di Panzironi, arrivato al punto di annullare le corse in occasione dello sciopero delle Agenzie, sottraendo soldi agli ippodromi ed alle categorie.

Insomma per Gabriele Baldi tutto va bene grazie a Panzironi: per Mattii l’ippica è in crisi, e la colpa è di Panzironi. C’è bisogno di un referendum per sapere chi dei due è nel giusto, e chi bara? Per favore, che il signor Baldi abbia almeno il pudore di stare zitto come ha saggiamente fatto nell’ultimo periodo in cui le sue esternazioni in favore di Panzironi non ci sono mancate affatto.

 
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