Scommesse clandestine Coinvolto pure Gambino
VITO MAGGIO - PALERMO E' nata da una serie di intercettazioni telefoniche, effettuate nell’arco di un paio d’anni, dal 2001 al 2003, e dalle rivelazioni del pentito Mario Cusimano, l’inchiesta che ha portato, nei giorni scorsi, alla richiesta di rinvio a giudizio davanti al Gup di 132 persone con l’accusa di associazione a delinquere semplice e associazione a delinquere aggravata e contro ignoti per abuso d’ufficio. Si tratta di alcuni gestori di sale giochi e sportelli di scommesse, otto driver, quattro dei quali, Biagio Cusimano, Salvatore Gambino, Antonio Porzio e Domenico Zanca, palermitani, una larga schiera di scommettitori ed alcuni personaggi comunque legati al mondo dell’ippica. In modo particolare, al settore della regolamentazione e della stessa partecipazione alle scommesse. L’inchiesta non colpisce soltanto l’ambiente palermitano ma spazia in Campania e Puglia, regioni, secondo quanto si sostiene nei corridoi, e non soltanto, della Procura di Palermo, legate dentro e fuori gli ippodromi nella gestione delle scommesse clandestine. L’OMBRA DOPING A differenza di quanto avveniva in Campania e Puglia tuttavia, gli inquisiti di Palermo sembra siano rimasti invischiati nella rete delle intercettazioni per aver dato assicurazione ad alcuni scommettitori «di rispetto», a personaggi ai quali è materialmente impossibile negare l’evidenza, di puntare con tranquillità su determinati cavalli per l’occasione «abbastanza chini». Ove per «chini» si intende adeguatamente dopati. Nelle migliori condizioni, quindi, per affrontare con successo anche corse dove, alla vigilia, appariva improbabile imporsi per la presenza di concorrenti di maggior valore e qualità. ANCHE UN POLITICO Fra gli inquisiti figurano pure alcuni collaboratori di giustizia, qualche presunto boss mafioso e persino un politico di rango, il presidente del consiglio provinciale di Palermo, Maurizio Gambino di Forza Italia. Al quale, proprio nell’ultima seduta del Consiglio a Palazzo Belvedere, la propria parte politica ma anche l’opposizione dell’Unione, con l’intervento del consigliere Enzo Provenzano, hanno rinnovato la fiducia riconoscendogli il lungo impegno per la tutela dell’immagine e del molo istituzionale del Consiglio che rappresenta. RACCOLTA DELLE GIOCATE Gambino, la cui assistenza è stata assunta dal legale Sanseverino, divenuto frattanto presidente dell’Ordine degli avvocati, si trova coinvolto nell’inchiesta per l’attività portata avanti come responsabile di un sindacato nazionale che coinvolgeva le agenzie che avrebbero dovuto raccogliere le scommesse e presso le quali le stesse scommesse potevano essere pagate con carte prepagate. Dopo la chiusura delle agenzie inglesi, Gambino si era adoperato con i Monopoli di Stato al fine di regolarizzare il settore, privo di una adeguata regolamentazione. «Operando sempre - sostiene l’interessato — alla luce del sole. I dialoghi, su una linea di massima correttezza, ci hanno visto sempre impegnati con organismi riconosciuti dallo Stato».
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