Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Driver di Palermo stupore generale «Parole fraintese» (25.7.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 26/7/2006
Letto 2023 volte
Dimensioni 3.27 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Driver di Palermo stupore generale «Parole fraintese»

PIERO Di SALVO
La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di ben 132 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alle scommesse clandestne, Nel lungo elenco troviamo anche nomi noti al pubblico ippico come Alessandro Cicognani, Antonino Porzio, Catello Savarese, Umberto Todisco e Domenico Zanca che sarebbero stati coinvolti nella vicenda per alcune conversazioni telefoniche che gli inquirenti sospettano possano celare azioni illecite tendenti a “truccare” delle corse e che gli interessati dichiarano essere assolutamente normali ed equivocate dagli inquirenti.
Le indagini sono partite addirittura nel 2001, quando le microspie collocate nell’agenzia funebre di uno degli indagati, tale Giuseppe Trinca, registrarono alcune conversazioni nelle quali si parlava di scommesse clandestine. Coordinati dai pm Sergio Barbiera e Ceri Ferrara, gli investigatori individuarono diversi centri di raccolta di scommesse clandestine in bar, tabaccherie, locali pubblici e negozi, ma le successive richieste di custodia cautelare vennero non ritenute giustificate dalla Procura. Le indagini andarono comunque avanti, dividendosi in più filoni, uno dei quali appunto relativo ad eventuali “corse truccate”, e si è giunti alla maxi richiesta di rinvii a giudizio, resa nota nel pomeriggio di lunedì scorso.
Abbiamo ascoltato i due trainer palermitani coinvolti nella vicenda. Ieri mattina presto, quando lo abbiamo contattato al telefono, Domenico Zanca ignorava la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti: «Non ne sapevo ancora nulla, pensavo francamente che non vi si arrivasse. Quando mi è giunto l’avv[so di garanzia, ho chiesto ed ottenuto di essere sentito, mi hanno fatto parlare con un investigatore, e non col magistrato, ho cercato di spiegare la banalità e la consuetudine di certe conversazioni, tipo fra guidatori “mi molli oppure no”, o con un proprietario, riferendomi ad un suo cavallo “l’altra volta che l’hai giocato, ha perso, e stavolta ha vinto”, e roba di questo genere. Sono assolutamente sereno che tutto si chiarirà». Antonino Porzio non è stato nemmeno sentito da chi ha condotto le indagini: «So che sono stato tirato in ballo - ci ha detto - per conversazioni telefoniche con altri guidatori nelle quali si scherzava su questa o quella corsa. Non ho ricevuto addebiti specifici e sono certo che verrà chiarito che questa accuse si basano su fraintendimenti di frasi o affermazioni che nelI’ambienre sono abituali e non nascondono nulla di irregolare e tanto meno di illegale».
Da segnalare infine che i contatti registrati fra alcuni indagati ed esponenti politici nazionali del centrodestra hanno fatto avviare alla Procura una nuova e parallela inchiesta. Si parla di pressioni al fine di ottenere una legislazione che sottraesse a Snai il monopolio delle scommesse sugli eventi sportivi e aprisse una via per rendere leciti gli affari dell’organizzazione. Secondo gli inquirenti, soltanto nell’agenzia clandestina gestita nella piazza centrale di Villabate da quello che è ritenuto il boss del paese, ci sarebbe stato un movimento di 100 milioni di euro in due anni.

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&