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La Gazzetta dello Sport: Stallone da 18 milioni praticamente gay (22.7.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 25/7/2006
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Stallone da 18 milioni praticamente gay
War Emblem in 4 anni ha rifiutato 500 femmine e avuto solo 46 figli Colpo di grazia nel 2006: su 100 fattrici ne ha coperta soltanto una

MICHELE FERRANTE
Sull’isola di Hokkaido, la Shadai Farm è l’impero della famiglia Yoshida, con prati infiniti e migliaia di capi tra fattrici, puledri, cavalli in allenamento e stalloni.
Zenya Yoshida pescò anche nel nostro mercato, pezzi pregiati come Tony Bin e White Muzzle ceduti a suon di milioni (di dollari) da Luciano Gaucci. Il figlio Teruya è andato avanti e i soli tre milioni pagati a Luciano Salice per Falbrav sono la sua perla. Briciole rispetto al 18 milioni (sempre dollari) messi sul piatto nell’autunno 2002 per War Emblem, il campione americano reduce da una stagione straordinaria quanto sfortunata, anche per il proprietario Amhed Salman stroncato da un infarto pochi mesi dopo aver visto il suo campione vincere Kentucky Derby e Preakness Stakes, ma poi fallire la Triplice Corona alla sgabbiata delle Belmont di New York: War Emblem centrò un avversario e quasi cadde, perdendo troppo terreno e ogni speranza.
Yoshida fu comunque colpito dall’istinto di quel cavallo nero come il carbone, dalla sua capacità di dominare le corse dal primo metro. Si portò War Emblem a casa e stabilì un tasso di monta pari a 70.000 dollari per un centinaio di fattrici selezionate ogni anno. Ma ll remunerativo progetto iniziò subito a vaciliare. War Emblem era fertile. E virile, ma a patto di non doversi accoppiare con una femmina. Completamente insensibile al fascino dell’altro sesso, tanto da concludere la prima stagione riproduttiva (2003, nascite nel 2004) con la miseria di 4 eredi, relativi alle poche eccezioni in un mare di rifiuti.
Alla Shadai Farm si diedero da fare per invertire la rotta. Fattrici alte e basse, magre e grasse, bionde, more oppure grigie: fu selezionato lo sciblle ippico, con risultati «trionfali». Ben 40 nati nel 2005, assieme all’illusione che il peggio fosse passato. Invece stava arrivando, War Emblem aveva mangiato la foglia e tornò a vivere completamente la sua diversità. Poche notti d’amore concesse nel 2005 e solo due nati quest’anno, la stagione del colpo di grazia con cento fattrici presentate e una sola coperta, ma rimasta beffardamente vuota. Nessun figlio di War Emblem verrà al mondo nel 2007.
Dal 2003, almeno 500 fattrici presentate, una sessantina scarsa quelle coperte ma solo 46 diventate madri, per un volume di affari di soli 3,22 mllioni di dollari, anziché la quindicina ipotizzabile (per difetto) con al- meno 50 parti a stagione. E la percentuale del prezzo d’acquisto (2 milioni) non rimborsata dall’assicurazione.
Di fronte a una simlle contabilità alla Shadai Farm si sono arresi, ma rifiutano di ammettere e di verificare che War Emblem è praticamente gay. Niente di male in tutto ciò se non fosse per la professione del cavallo, priva di «deroghe» poiché nel galoppo è proibita l’inseminazione artificiale.
E all’orizzonte ora si aprono due strade: un nuovo frustrante tentativo o un clamoroso ritorno di War Emblem sulle piste americane. A 7 anni.

 
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