Italia, vantaggio a due facce A metà stagione 11 Gran Premi vinti dai nostri, ma i 2 degli stranieri sono anche i più importanti: Derby e Milano
MATTEO PIERELLI A prima vista sembrerebbe un bilancio trionfale. Undici vittorie azzurre contro le due sole straniere al giro di boa della stagione, quando sono state disputate 13 pattern sulle 26 in programma (il Città di Napoli è stato retrocesso a listed) in Italia. FRANCESI «PESANTI» Ma il peso specifico delle due perle estere (entrambe francesi) è molto alto e riguarda le due corse più importanti, ovvero Derbye Milano. Il Nastro Azzurro è infatti andato a Gentlewave (André Fabre), il miglior purosangue visto in azione quest’anno sulle nostre piste che ha confermato la sua statura internazionale finendo secondo nel Derby irlandese dietro Dylan Thomas. Gentlewave, inoltre, aiuterà senz’altro arisollevare il «rating» della classica romana, che lo scorso anno ha visto al via addirittura solo soggetti allenati in Italia. Nell’altro appuntamento clou della stagione, il Milano, il commovente Groom Tesse non è riuscito a fermare Shamdala, la portacolori dell’Aga Khan allenata da Alain De Royer-Dupré che, proprio a San Siro, ha vinto il primo gruppo 1 della sua carriera. DIOISIA E DISTANT I TOP Nelle altre due prove di primo livello, i nostri si sono difesi alla grande. Distant Way (Lorenzo Brogi) ha imposto l’alt al tedesco Soldier Hollow nel Presidente della Repubblica, mentre il favorito inglese Rocamadour non andava oltre il quarto posto. Poi la splendida Dionisia (Riccardo Menichetti) ha dominato le Oaks a San Siro regalando a Christophe Soumillon, all’esordio in Italia, il prestigioso doppio con il Milano. Dionisia qualche giorno dopo è stata venduta a Teruya Yoshida, che l’ha inviata da Luca Cumani a Newmarket: se si esprimerà sui suoi migliori livelli sicuramente si toglierà tante altre soddisfazioni. TEDESCHI KO Nelle altre prove, degni di nota il bel successo di Rattle and Hum nel Parioli (una lunghezza abbondante rifilata all’inglese Royal Power) e della sorprendente Windhuk nel Regina Elena. Ma il dato che balza più all’occhio è la mancanza di tracce tedesche, ancora a secco pur essendo ormai abituali frequentatori delle nostre corse. Nella seconda parte di stagione dovremo temere anche loro.
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