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Prima pagina: Programma lista "Gragnaniello" elezioni U.P.T.  
Autore: unagt
Pubblicato: 11/7/2006
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Pubblichiamo, di seguito, il programma lista "Gragnaniello" per le elezioni U.P.T.

PROGRAMMA LISTA GRAGNANIELLO PER LE ELEZIONI UPT 2006

 

L’Unire attraversa una crisi  economico – gestionale, tecnica, amministrativa, legata alla mancanza di regole e di trasparenza.

 

Appare allo stato inevitabile la predisposizione di un piano tecnico-economico che non possa essere di emergenza, né condizionato da fattori esterni al settore.

 

Si tratta, allora, di ricostruire il settore sulla base di un piano condiviso fra istituzioni, OO.SS. dei lavoratori, associazioni delle categorie professionali ippiche, società di corse.

 

Le linee progettuali per un rilancio dell’ippica dovranno proporre i seguenti temi, strettamente correlati e  reciprocamente funzionali:

 

1   1) Recupero della dignità e del ruolo del proprietario e unificazione della categoria;;

2.     2)   Concertazione e cooperazione con Mipaf ed Unire;

3.    3)   Difesa del montepremi, voce prioritaria e non residuale di bilancio;

4.  4)   Analisi dell’odierna situazione economico – finanziaria dell’Unire;

5.  5)  Ripristino della trasparenza e  del ruolo tecnico dell’Unire.

 

UNIFICAZIONE DEI PROPRIETARI

 

La candidatura della nostra lista deve esprimere un forte segnale di rinnovamento per un’associazione che è parte integrante della storia dell’ippica. Può e deve rappresentare l’inizio di un nuovo corso, in grado di condurre alla riunificazione della categoria dei proprietari del trotto in un’entità ancora più forte e autorevole, che potrà operare, di conseguenza, assieme a tutte le altre associazioni di categoria per il bene dell’ippica. E’ di vitale importanza per il rilancio rigenerare la figura e il ruolo del proprietario, restituirgli dignità e specificità. Senza proprietari, sono destinati a diminuire allevatori, allenatori, pubblico e corse.Per raggiungere questo obiettivo, si dovrà giungere alla confezione e certificazione di un prodotto di qualità, di grande spessore spettacolare, nel rigoroso rispetto della disciplina normativa. Sembra evidente che maggiore qualità, regolarità, trasparenza e pulizia nelle corse qualifichino lo spettacolo ippico, che porta nuovo pubblico negli ippodromi, accresce il numero degli appassionati e di coloro che investono nei cavalli, e, correlativamente, promuove scommesse. Inoltre, è necessario restituire alla scommessa ippica la propria identità di scommessa “competente” o “intelligente”. Una volta formulato un prodotto credibile ed uno spettacolo presentabile, si potrà procedere ad una idonea campagna pubblicitaria e televisiva, evidenziando la componente tecnica: al contrario di quanto avviene. Sino ad ora si è teso ad appiattire le corse dei cavalli verso una combinazione di numeri, provocando una dequalificazione dello spettacolo ippico, una contrazione delle filiera ippica (proprietari, allevatori, allenatori, guidatori) e, quindi, una diminuzione delle scommesse”.

 

OTTIMIZZAZIONE DEL MONTEPREMI

 

Il montepremi e il Premio aggiunto 2006 non stati ancora comunicati. Gli operatori in assenza di certezze non hanno la possibilità di pianificare i loro investimenti e numerose scuderie hanno cessato la loro attività, svendendo i cavalli.

L’analisi in tema di ottimizzazione del bilancio Unire non può che iniziare dall’esame della voce “Premi e Provvidenze” a favore dell’ippica, che ha registrato nell’anno 2005, rispetto agli anni precedenti, una notevole diminuzione.

 

Comparando le risultanze degli ultimi due anni risulta che la categoria 120 “Premi” registra, nell’anno 2005, rispetto all’anno 2004, un - 12,73% ( - 34.915.984,00 euro).

Tale stanziamento previsionale ha subito in corso d’anno un’ulteriore riduzione.

Dall’analisi della Determinazione del Segretario Generale Unire nr. 3280 del 24/06/2005, relativa alla ripartizione del montepremi, risultano complessivamente stanziati a montepremi € 228.271.281,00, con una differenza in termini assoluti rispetto all’anno 2004 di meno 46.106.703,00 , pari a un meno 16,41% se comparato con il 2004.

 

 

Riassumendo i dati esposti risulta :

 

 

 

 

Previsioni di competenza 2005

 

Previsioni definitive di competenza 2004

Variazione rispetto previsioni definitive di competenza 2004

Variazione % rispetto prev.definitive comp.2004

 

Cap. 120 “Premi”

bilancio prev.2005

 

 

 

€ 239.462.000,00

 

 

€ 274.377.984,00

 

 

€- 34.915.984,00

 

 

-12,73%

Ripartizione montepremi 2005 (Det.Seg.Gen.

3289/2005)

 

 

€ 228.271.281,00

 

 

€ 274.377.984,00

 

 

€- 46.106.703,00

 

 

- 16,81%

Diminuzione del montepremi che non solo non è stata ben distribuita ed equilibrata ma, anzi, va a stravolgere i rapporti precedenti fra le varie aree del paese, con effetti disastrosi per alcune regioni che rischiano di vedere cancellata l’intera filiera ippica. Il bilancio di previsione per l’anno 2005 prevedeva, ottimisticamente, un prelievo sulle scommesse  in crescita del 4%, rispetto ai dati consuntivi 2004. Il documento previsionale asserisce altresì che per il biennio successivo si possa registrare un progressivo incremento del prelievo nell’ordine del 5% per il 2006 (+ 9% rispetto al 2004) e di un ulteriore 4% (+13% rispetto al 2004) per il 2007. Tali previsioni a tutt’oggi risultano fortemente disattese.

L’analisi del movimento delle scommesse  del  2005, rispetto all’anno 2004,  segna invece  – 5,56% per le ordinarie, -8% per la tris, per un complessivo minor prelievo Unire di 21,472 milioni di euro, che diventano 30,801 milioni se rapportati alle previsioni del bilancio 2005.

E disattese sono le previsioni di entrate dalle nuove scommesse (tenendo presente che il prelievo tris è sceso, nel 2006, dal 21,2% al 20,29%, vale a dire un meno 4,29%). Tali previsioni sono disattese anche da un confronto tra le scommesse effettuate dal 1 gennaio al 26 giugno 2006 - 2004, dove, nonostante quattro giorni di sciopero effettuati dalle categorie nei primi giorni 2004, si ha un aumento del movimento globale (comprensivo di vincente ed accoppiata in ordine + seconda tris, quartè, quintè) solo del 0,89%, insufficiente per riassestare le casse dell’Unire.

 

ANALISI DELL’ODIERNA SITUAZIONE ECONOMICO – FINANZIARIA DELL’UNIRE

 

Il piano di rilancio dell’ippica non può prescindere dall’analisi del disavanzo economico e finanziario dell’ente, dall’analisi di variabili quali il grado di esigibilità dei crediti vantati nei confronti dei concessionari alla raccolta delle scommesse.

Dall’analisi del bilancio di previsione dell’Unire per l’anno 2006, considerati i residui attivi, cioè i crediti pregressi (ante 2006) da riscuotere, reiterati di anno in anno nei rendiconti dell’Ente, il disavanzo dell’Unire si aggira intorno ai 300 milioni di euro

DISAVANZO UNIRE AL 31.05.06

 

 

Minimi garantiti e quote di prelievo inevasi al 30.04.05 come da

 

lettera capo dipartimento

 Mipaf ad Antonio Matarrese

              70.337.485,21

Squilibrio finanziario per minor prelievo 2005 rispetto al 2004

 

come da relazione programmatica bilancio previsione 2005

              39.598.216,94

Residui attivi (crediti da riscuotere) per trasferimenti da parte dello

 

 Stato al 01.01.2006, come da bilancio di previsione 2006 ,

 

Cat. 1.1.2.0 - Trasferimenti da parte dello stato

              93.000.000,00

 Crediti Tv al 01.01.06, come da bilancio previsione 2006

 

Cat. 1.1.3.2 - Entrate derivanti da prestazioni di servizi

              86.200.000,00

Totale

           289.135.702,15

 

 

Anche la Corte dei Conti, nella relazione  del controllo eseguito sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2003 richiama “l’attenzione dell’Unire in ordine alle necessità di riscuotere i crediti vantati dell’ente in ordine al segnale Tv

Al deficit dell’Unire si aggiungono 129,657milioni di euro per minimi garantiti maturati negli anni 2000-2002 e cancellati dal bilancio consuntivo 2003 per effetto delle legge 200/03. Minimi garantiti che, ai sensi dall’art. 12 del Dpr 169/98 e dall’art. 5 del decreto Interministeriale 20.04.1999, costituiscono quote di prelievo da destinare all’Unire al fine di garantire i suoi compiti istituzionali  e che una legge (200/03) ha in parte condonato e in parte rateizzato ai concessionari alla raccolta delle scommesse.

Inoltre per effetto del lodo arbitrale 26.5.2003, che ha condannato i Ministeri dell’Economia e Finanze e delle Politiche Agricole ad un risarcimento del danno nei confronti dei concessionari alla raccolta delle scommesse, si rischia l’ennesima attribuzione sulle spalle degli operatori degli adempimenti altrui. Infatti, come rileva anche la Corte dei conti, è stata riconosciuta ai concessionari la facoltà di compensare il debito dovuto per minimi garantiti con il credito vantato a titolo di risarcimento del danno. Questo però non può e non deve intaccare l’introito dei minimi  garantiti che per legge i Ministeri debbono versare all’Unire.

 

Quindi, rapportandosi al momento attuale, si rischiano tagli equivalenti a perdite dovute non ad attività dell’Unire e del comparto ippico. I Ministeri competenti non debbono dimenticare che questo affanno nei bilanci è dovuto, come sopra citato, soprattutto al problema dei crediti non esigibili, quei maledetti "minimi garantiti" che una legge ha spalmato, o quasi condonato, ai concessionari alla raccolta delle scommesse, ad ulteriori spettanze dovute e non pagate dalle agenzie ippiche, da crediti Tv che società legate al gruppo Snai non hanno mai versato all’Unire, mentre eguale somma per spese di gestione  e trasmissione segnale televisivo, risulta dai bilanci Unire, regolarmente pagata.

 

E’ necessario che l’Unire di concerto con il Mipaf. i Ministeri dell’economia e delle finanze e l’Aams, eliminando sovrapposizioni di competenze, risolvano la crisi finanziaria, concordando un piano di risanamento, con azioni esecutive finalizzate alla riscossione dei crediti e cartolarizzazione dei debiti.

 

Tutto ciò però non all’interno di un mondo chiuso, con un piano economico certificato da un advisor e condiviso dalle parti sociali  - istituzioni, società di corse, categorie professionali, OO.SS.-, in segno opposto e di rottura con la precedente gestione, che si è avvalsa di un advisor,  invece, per un disegno di smantellamento dell’ippica, sostenendo criteri quantitativi, illogici, eliminando proprietari, ma anche allevatori, allenatori, guidatori, pubblico e persino ippodromi storici in regioni ippicamente storiche.

 

RIPRISTINO DELLA TRASPARENZA  E DEL  RUOLO TECNICO DELL’UNIRE

 

             La crisi tecnica e di trasparenza si evidenzia:

 

-          nella incomprensibile programmazione della attività. Un esempio è costituito proliferazione di giornate cosiddette “differenziate” (il termine stesso le colloca ad un livello qualitativo inferiore) a discapito delle giornate ordinarie: dal 1 gennaio 2005 ad oggi sono stati tagliati 224 convegni ordinari di corse (165 di trotto e 59 di galoppo), sostituiti  da 220 matineè (178 di trotto e 42 di galoppo);

-          nel calendario, da sempre strumento di connessione tra l’attività, il pubblico, il pubblico - scommettitore, da annuale è ormai ridotto a trimestrale, caratterizzato da improvvisazione e discrezionalità, con penalizzazioni insostenibili per piazze storiche che si vedono condannate a drastici ridimensionamenti o addirittura a cessazioni di attività e strane teorie tese a ridurre il numero delle scuderie e dei cavalli, attraverso parametri basati su estemporanee “soglie di sbarramento”;

-          nella valutazione degli ippodromi. L’Unire nel 2005 ha tratto ispirazione da uno studio della società Deloitte per il rinnovo del contratto relativo alla definizione economica dei servizi resi dalle società di corse. Un progetto totalmente inadeguato e fuorviante, che privilegia aspetti secondari anziché quelli strutturali che rendono un ippodromo competitivo e quindi adeguato. Secondo l’Unire è molto meglio un ippodromo di modesta qualità, con una pista piatta e larga, senza adeguati rapporti plano altimetrici, che corre solo il lunedì e quindi rende sotto il profilo economico piuttosto che un impianto con le carte in regola, che si confronta giornalmente in un palinsesto più ampio e più competitivo

-          nel mancato senso di giustizia e di trasparenza. Il fenomeno della difformità di giudizio, in relazione ad identici casi, applicato da giurie diverse è diventato un elemento i cui livelli hanno superato la soglia della sopportabilità, perché incide in maniera profonda sia sulla regolarità delle corse, sia sul piano economico per i singoli operatori, per non parlare della credibilità verso gli scommettitori. Cavalli scambiati (Reprime – Arabian Pivot), dalla doppia vita (Rivaldo-Grufoso), dalla doppia nazionalità (americana ed italiana), sono casi sempre più frequenti e, spesso, irrisolti se non legalizzati. Il regolamento antidoping non è rispettato, specialmente per quanto riguarda gli obblighi delle società di corse, che, in alcuni casi, non predispongono adeguati recinti d’isolamento, né assicurano le necessarie condizioni igienico - sanitarie. E prima e seconda analisi vengono ancora effettuate nello stesso laboratorio. Dal 2003 ad oggi i casi di positività sono stati 652 (202 di TCO2 e 450 dovuti a sostanze proibite). Nelle altre nazioni europee all’avanguardia ( vedi i recenti casi doping di Jag de Bellouet)  è prassi consolidata concludere e pubblicare l'esito del doping nello spazio di un mese circa.

 
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