CAZZANIGA, DETTO “INDIFFERENTEMENTE” La candidatura di Tino Cazzaniga alla presidenza dell’U.P.T. richiama alla mente una canzone napoletana di successo, inserita nel repertorio dei cosiddetti “cantanti di giacchetta”, quelli cioè che allietano i matrimoni e le altre feste familiari. Il titolo della canzone è “Indifferentemente”. Ed il buon Tino si ricicla indifferentemente, sia che si tratti degli allevatori, sia dei proprietari, e, perché no, se ce ne fosse bisogno, anche se si trattasse dei gentlemen. Anzi gli suggeriamo di pensare proprio a quest’ultima categoria, visto che Cesare Meli ne è il presidente da vent’anni, non si sa bene in base a quale statuto. Allora, poiché i proprietari certamente non lo voteranno, Cazzaniga, una volta bocciato, potrebbe suggerire al suo amico Panzironi di indurre Meli a dimettersi, previa promessa di un incarico prestigioso, per potersi proporre alla presidenza dei G.D. La convinzione di Cazzaniga che l’ippica non possa fare a meno di lui è quanto meno patetica. Ne è testimonianza il suo accorrere dovunque ci sia bisogno di un presidente: allevatori, proprietari, gentlemen, cavalli da sella, concorsi ippici, qualunque cosa purché nell’ambito dell’UNIRE. Perché, parliamoci chiaro, il meschino non ha capito (o forse lo ha capito molto bene…), che è solo uno strumento nelle mani di Panzironi e della sua mortifera equipe, che va perdendo pezzi mano a mano che si scopre il suo gioco al massacro nei confronti dell’ippica. Cazzaniga rappresenta il signorsì più sicuro per il segretario dell’UNIRE, che mostra di non poterne fare a meno: si spiegano così le telefonate dei suoi scagnozzi a destra ed a manca per “piatire” il voto per Cazzaniga. Addirittura si scomodano dirigenti di importanti Ippodromi, interessati (ancora?) ai favori del segretario, per perorare la causa persa del Tino “indifferentemente”. Riteniamo comunque sia vicino il momento in cui sia Panzironi, sia i suoi paggetti, cadranno nel dimenticatoio dell’ippica tra l’indifferenza generale… |