Salgono le entrate grazie alla Tris
I numeri vanno presi per quello che rappresentano nella loro essenza e i numeri ci dicono che nel primo semestre del 2006 l’ippica ha reso molto di più rispetto allo scorso anno in tutte le sue voci, sia pure con pesi diversi. In assoluto parliamo di 1.495 milioni di euro incassati contro 1.401 del corrispondente periodo del 2005, con una percentuale d'insieme d’aumento molto vicina al 7%. E' fuori discussione, pero, che il segreto di quello che possiamo senza dubbio definire un successo poggia le sue radici nella scommessa Tris, in quelle ad essa assimilate e nell’approdo nella rete delle ricevitorie delle scommesse sul Vincente e sull' Accoppiata nazionale. Mentre il gioco sulle scommesse ippiche ordinarie segna infatti un lieve decremento se depurato dei volumi realizzati su Vincente e Piazzato in ricevitoria (1.083 milioni di euro contro 1.113 dello stesso periodo dello scorso anno), la Tris e i suoi fratelli hanno decisamente prodotto un'inversione di tendenza. La sola Tris, grazie evidentemente anche al raddoppio della frequenza qiornaliera, si e assestata su un incremento superiore all’8% (313 milioni contro 288), ma che diventa del 28% se consideriamo gli importi derivanti da Quartè e Quintè e che addirittura approderebbe al 43% qualora aggiungessimo anche i movimenti ottenuti in ricevitoria su Vincente e Accoppiata. Qualcuno potrebbe giudicare troppo ardita una simile comparazione, ma va ricordato che in qualche modo Quartè, Quintè, Vincente e Accoppiata in ricevitoria hanno prodotto una concorrenza diretta a quello che era il movimento generato prima unicamente dalla Tris, parte del quale e sicuramente confluito in queste nuove opportunità di scommessa. L’intento è pertanto quello di valutare nel loro insieme il rendimento delle scommesse prima in assoluto e poi relativamente al mercato delle ricevitorie. Il successo delle nuove scommesse è stato dovuto essenzialmente a due fattori. Da una parte l’impatto presso un pubblico per larghe parti “nuovo”, dall’altra la varieta di prodotti. E stato importante, infatti, riuscire ad offrire un ventaglio di opportunità di gioco per la stessa corsa che va dal vincente, la piu facile e immediata, al quintè, quella più difficile, ma in grado di garantire vincite importanti. Basti pensare che la quota media del quinté in questi primi sei mesi e stata di 45.500 euro, mentre quella del quarté si e attestata sui 14.500 euro. La rete delle ricevitorie è stata a sua volta determinante nel successo delle nuove scommesse se si pensa che dei 361 milioni euro prodotti da Tris, Quarte e Quinté oltre il 60% proviene dalla rete Sisal. Proiettando su base annuale i dati relativi alle prime 26 settimane, scopriremo che il mercato ippico potrebbe tornare ad avere un valore di circa 3.000 milioni di euro, un dato in controtendenza rispetto agli anni scorsi. Dal 1998 infatti solo nel 2003 si era incassato tanto. Il 2004 aveva chiuso a 2.855 milioni e il 2005 a 2701 e tali minori incassi erano stati all’origine della crisi economica dell’Unire e quindi dell'intero comparto ippico. Tutto questo sta a significare che l’Unire potra proseguire sulla strada del risanamento del bilancio non solo ricorrendo agli odiati ”tagli”, ma anche potendo contare sulle maggiori entrate derivanti dal gettito delle scommesse che a fine anno saranno molto superiori rispetto agli esercizi precedenti. Ad aumentare il valore gia di per se evidente dei risultati ottenuti, c’è l’analisi di una situazione di mercato assai più concorrenziale di quanto non fosse negli anni passati, ma soprattutto va considerato il fatto che si e appena concluso un semestre in cui altri prodotti da ricevitoria hanno manifestato segnali contrari: il Lotto accusa una significativa flessione di circa il 10% degli incassi e il Totocalcio, malgrado i correttivi apportati e il notevole incremento di concorsi, non riesce ad arrestare la propria parabola discendente. |