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Lo Sportsman: Agnano, una notte d’ordinaria follia (19.6.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 19/6/2006
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Agnano, una notte d’ordinaria follia

MAURIZIO FISTAROL
Città di Napoli 2006, cronaca di una corsa nata male e finita anche peggio. Già all’atto delle iscrizioni, ripetute per il malinteso delle circolari fantasma riguardanti l’esclusione dalla prova dei castroni, poi ammessi, s’era scatenata qualche polemica e per non scontentare nessuno, si era pensato bene di accogliere tutti, indiscriminatamente, anche se la tappa classica di Agnano, quest’anno, era stata elevata al rango di corsa di Gruppo I. Poi in pista è successo di tutto e si è sfiorato anche il dramma.
La prima partenza richiamata ancora in fase di allineamento per le riottosità di Glemon Slm, ritrovatosi nel prato dopo aver girato dalla parte sbagliata. Al secondo tentativo Giuseppe Bi conquista facilmente il comando su Gracchio Jet che al passaggio davanti alle tribune ondeggia verso l’esterno, per poi buttarsi a sinistra e stramazzare al suolo. Sul povero Gracchio piombano Giordy Bi, con Giuseppe Pistone sbalzato in aria, e calpestato dal sulky di Giulia Grìf, Granito, che scodella a terra Antonio Simeoli e fugge in lbertà, e Golden Gili Ur, trattenuto a fatica da Heikki Korpi. Gli altri riescono miracolosamente a evitare l'impatto, mentre Italo Tamborrino resta immobile a terra, accanto a Gracchio, con Giordy poco più lontano e anch’esso immobile sulla sabbia. Attimi di paura, gente in pista, cavalli in libertà. Caos totale che per puro caso non degenera in qualcosa di più grave, mentre Granito, dopo un giro di pista scosso, sfonda lo steccato del trotto proprio davanti alle tribune piombando sulla pista di galoppo fortunatamente senza apparenti conseguenze.
Qui finisce la cronaca di una corsa mai disputata sotto le luci dei riflettori e inizia quella di una serata allucinante. La peggio tocca a Italo Tamborrino, che viene trasportato all’ospedale dove gli riscortrano e fratture della spalla e di una tibia, e a Gracchio Jet, il quale resta immobile sulla sabbia per oltre un’ora. Situazione che, col protersi dell’attesa, determina in un primo momento l’intenzione di annullare la corsa e ripeterla dopo l’ultima in programma. E in un secondo tempo l’annullamento del convegno ai sensi dell’articolo 46, “in quanto non sussistono le condizioni che ne consentono il controllo e la disciplina’. Un’ora e mezza durante la quale regna la più totale incertezza su come andrà a finire la serata. Con gli addetti ai lavori, driver, trainer, proprietari e allevatori che si interrogano e recriminano a 360 gradi su una situazione che sta diventando sempre meno gestibile.
Alla fine, a notte fonda, si decide di recuperare il gran premio e le altre due corse non disputate il mattino seguente. Panzironi, raggiunto telefonicamente dà il suo benestare e i responsabili dell’ippodromo danno a loro volta il via libera, anche se la ripetizione mattutina di questo Città di Napoli ha tutto il sapore di una corsa falsata dagli spiacevoli episodi che l’hanno condizionata fino al punto da stravolgerne il siqnificato.
Ha senso andare avanti per questa strada? Se lo chiedono un po’ tutti nelle scuderie e sembrerebbe proprio di no. Il calendario classico dei 3 anni, quest’anno, ha cominciato a destare qualche perplessità già in fase embrionale, quando prospettava le qualificazioni del Giovanardi e del Nazionale che andavano a inflazionare un palinsesto già fitto di impegni. Si metteva in dubbio il fatto che gli esponenti delle leva 2003 potessero arrivare al Derby in condizioni accettabili, dopo un percorso massacrante come quello che gli viene propinato quest’anno. Un gran premio ogn settimana e semplicemente insostenibile e difatti le prime conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Con alcun soggetti che neanche a metà stagione già sembrano svuotati di energie e si spengono in pista. Semplicemente incapaci di reggere il ritmo infernale al quale sono sottoposti. E allora, forse, varrebbe la pena di fermarsi un attimo, ponderare bene quale strada si vuole intraprendere e gettare le basi di un programma organico. Una riforma radicale e omogenea, non soluzioni estemporanee.
A notte fonda, abbondantemente dopo la mezzanotte, le luci di Agnano si spengono sul gran premio non disputato. Ma le polemiche sui fatti che hanno portato all’annullamento della corsa, logicamente, non si placano. Sbigottiti e ancora scossi per il terribile cross avvenuto sotto gli occhi dello scarso pubbllco di Agnano, i mancati protagonisti della serata raccolgono le proprie considerazioni. All’indice le pericolose rustichezze di Glemon Slm, che ha ribadito a Napoli le evoluzioni di Modena, tanto da costringere la Giuria ad allontanarlo a tempo indeterminato dalle piste. "Quel cavallo è un pericolo e non capisco per quale motivo lo starter abbia richiamato la prima partenza, visto che Glemon era stato diffidato dopo i fatti del Giovanardi» il pensiero di un rabbuiato Marco Smorgon, condiviso da diversi altri suoi colleghi, ma in contrasto col regolamento..
Addossare le colpe del cross alle intemperanze di Glemon forse non è plausibile. Resta comunque il fatto che l’attesa non ha comunque aiu
tato a rasserenare gli animi, anzi...
Ma il disagio generale è palpabile sull’incertezza delle norme da applicare, sulle interpretazioni del regolamento. Sull’opportunità di correre già l’indomani mattina oppure ricollocare il gran premio più avanti nella stagione, quando il calendario lo consentira.
Roberto Brischetto, Presidende degli Allevatori Italiani, alla fine è convinto che la decisione di correre il mattino successivo, per la quale si è prodigato nelle caotiche ore seguite all’annullamento della corsa, sia stata quella giusta. «Ci siamo battuti per aumentare il prestigo di questo appuntamento, promuovendolo la corsa a gruppo I con conseguente aumento del montepremi, "mi sembrava doveroso impegnarsi per trovare una soluzione che non andasse contro gli interessi degli operatori. E per questo, pur amareggiato per quanto è accaduto in questa nottata pazzesca e paradossale, credo sia giusto correre". Un città di Napoli nato male e finito anche peggio, svanito nella notte più buia di Agnano.


 
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