RICICLAGGIO IPPICO Siamo andati a rivedere quanto pubblicammo sul nostro periodico il 20 novembre 2004. All’epoca già il signor Cazzaniga, allora presidente degli allevatori e numero 1 degli untori di Panzironi, cercava di impadronirsi dell’UPT attraverso un’ipotetica “fusione” tra le due categorie. Scriveva Antonino Rosta in una lettera sul nostro giornale: “Cosa mi dici di Cazzaniga! Lo conosciamo bene entrambi: è un vulcano, uno di quelli alla Bossi quando dice “Roma ladrona”, mentre in realtà fa parte della “Milano ladrona” (Settimo Milanese, S.Siro, SNAI, ecc.): ma ti garantisco che né Mauro, né chi dopo di lui, porterà mai i proprietari a fondersi con gli allevatori”. Sono passati due anni: cacciato via dalla presidenza degli allevatori, Cazzaniga rispolvera la sua vecchia idea, modificandola in peggio: il buon Tino si propone addirittura come presidente dei proprietari, dopo averli taglieggiati per una vita. Fuori dai giochi politici, non avendo un’associazione in nome della quale firmare i suoi “signorsì” a Panzironi, si propone in una specie di scandaloso riciclaggio ippico: convinto Mauro a dare quelle dimissioni sempre rifiutate quando gli venivano chieste dagli stessi consiglieri dell’UPT, promettendogli, a nome di Panzironi, un incarico di prestigio in seno UNIRE, cerca ora di carpire la fiducia dei proprietari proponendosi come loro presidente. E, per ricostruire il team che è stato gettato fuori dall’ANACT, si porta dietro il suo vice prof. Capasso per la gioia dei napoletani! Come avvenuto già per gli allevatori, al riciclaggio di Cazzaniga si oppongono forze nuove, fresche e non contaminate da legami interessati con l’attuale potere. Se i proprietari dell’UPT, come hanno fatto gli allevatori, hanno aperto gli occhi e capito il gioco, non avranno dubbi nella scelta tra il riciclaggio di vecchi tromboni, e le forze nuove che si oppongono alla distruzione sistematica dell’ippica in atto da tempo da parte di Panzironi e dei suoi degni compari. |