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La Gazzetta dello Sport: Nuova Sbarra, la corazzata (13.6.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 13/6/2006
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Nuova Sbarra, la corazzata
Sempre più lanciata la scuderia da 193 cavalli che da inizio anno ha vinto 63 corse e 5 GP. Cominciò al trotto ma ora sta volando al galoppo
SANDRO CEPPARULO
Si può nella fragile ippica italiana costruire, alimentare e allargare una scuderia di vero respiro europeo nei numeri e nelle ambizioni? La logica direbbe di no, ma la realtà è di segnale opposto visto che esiste una formazione dilatata si nel tempo e capace di conquistare spazio, credibilità e successi. E’ La Nuova Sbarra di Sergio (il fondatore alla fine degli anni Ottanta) e Andrea (il figlio) Scarpellini, immobiliaristi romani con i cavalli nella pelle.
GRANDE SISTEMA Domenica a S. Siro hanno sfiorato il Premio d’Estate con Joaquin e, soprattutto, vinto con Noble Hero il Vittorio Crespi ma, al di là del valore del successo e del fatto che la saura è stata da loro allevata, conta il fatto che questa è un’ulteriore tessera a una stagione che si va riempiendo di valore e promette di lievitare rispetto alle 5 fra corse di gruppo e listed fin qui conquistate. Lo dice l’ampiezza del sistema (nella quale si inserisce anche l’ingaggio a inizio stagione del fantino Mirco Demuro), la costante presenza ad alto livello e i numeri che dicono 71 cavalli in allenamento al galoppo, 18 al trotto, 40 fattrici di purosangue e 25 trottatrici (di cui 10 negli Usa), 23 puledri galoppatori e 16 trottatori nati in questa stagione. In totale 193 cavalli ma andiamo, probabilmente, per difetto.
DUE ALLEVAMENTI «La nostra storia ippica — dice il 44enne Andrea Scarpellini — è iniziata ufficialmente nel 1990 con l’apertura dell’allevamento La Sbarra ad Acquapendete, in provincia di Viterbo. Inizialmente col trotto e l’acronimo Ans che distingue i nostri cavalli altro non vuol dire che "allevamento Nuova Sbarra”. Poi abbiamo aperto anche il centro di Amelia, in provincia di Teramo, e quel luogo lo abbiamo riservato al galoppo. Forse qualcuno penserà che il nostro impegno è troppo vasto e importante. Io sono però certo che finché ci sostiene l’entusiasmo tutto questo è sostenibile e sia io che mio padre ne abbiamo sempre tanto. Forse più lui che io a voler essere precisi. E poi non vanno dimenticati i risultati. Quest’anno oltre alle 2 corse di gruppo e alle 3 listed ci sono il 3° posto di Rockmaster, la presenza di Shalimar fra i migliori velocisti e quella di Prince du Desert fra i miler».
LE VITTORIE Esiste però un parametro altrettanto importante: le vittorie fin qui raccolte che sono 44 su 188 uscite con un brillantissimo 23,40% di riuscita che va al di là considerando i 77 piazzamenti: in pratica solo 23 volte i cavalli de La Nuova Sbarra non sono andati a premio. In totale la «corazzata» romana ha raccolto finora € 890.738 il massimo di una scuderia italiana e una cifra che in prospettiva è destinata a sbriciolare il milione e 200 mila euro vinti lo scorso anno. E questo solo al galoppo perché a questi numeri vanno aggiunte le 19 vittorie nel settore trotto.
IL GRANDE SOGNO Ma c’è una corsa che gli Scarpellini vorrebbero vincere più di ogni altra? Ovvero il grande sogno. «Tutte quelle che ancora non abbiamo centrato. Il Derby in testa. Magari il Milano di domenica per il quale potrebbe arrivare Vol de Nuit dall’Inghilterra se Cumani non preferirà le Hardwicke Stakes al Royal Ascot. Però non vanno dimenticate le grandi corse vinte quando meno lo attendevamo. Il Parioli (classica vinta altre 2 volte con Giovane Imperatore e Spirit of Desert ndr) di Dancer Mitral nel 1996, le Oaks di Timi nel 2000, il Ribot di Giovane Imperatore nel 2001. Fanno parte della nostra storia».

 
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