LA CTC HA DECISO DI NON REGISTRARE DODICI 2 ANNI, MA SONO STATI VENDUTI Una dozzina di Toss Out in più Marco Trentini Scoppia un nuovo caso nel trotto, quello di dodici puledri (nati nel 2004, quindi della lettera "I”) che ieri, nel corso della riunione della Ctc, sono stati ufficialmente esclusi dalle corse. Si tratta di dodici figli di Toss Out, tutti allevati dai Biasuzzi, alcuni di essi passati e venduti alle Aste. La motivazione che ha portato al mancato rilascio del libretto segnaletico sta nel fatto che il numero di prodotti di Toss Out sarebbe di 161, quindi undici più di quanto consentito dal regolamento che fissa a 150 il limite massimo. In realtà, la produzione di Toss Out, relativa ai prodotti da registrare in Italia, sembra sia stata di 149 nati con coperture effettuate nel nostro Paese più, appunto, i dodici sopra citati, le cui madri sarebbero state coperte in Germania. E il fatto che le madri dei dodici siano state coperte all'estero non è stato ritenuto valido ai fini della registrazione. «È una vicenda che parte da lontano - spiega il Presidente Anact Roberto Brischetto -. Più precisamente da quando all'Anact sono arrivate le pratiche per il rilascio dei libretti dei cavalli. Il conto dei prodotti da Toss Out era arrivato a quota 161 quindi oltre il limite. E a quel punto, parliamo del maggio 2005, l'Anact ha segnalato il fatto all'Unire attendendo una risposta in merito a quello che si sarebbe dovuto fare riguardo alla registrazione di questi prodotti in più». Un caso che è stato segnalato agli organi competenti oltre un anno fa, quindi, ma nel frattempo sono successe molte cose. «L'Unire ha chiesto un parere al Mipaf e le cose sono andate quindi per le lunghe. Intanto era stata chiarita la norma in questione, che nella prima stesura presentava qualche possibilità di incompresione, specificando che possono essere registrati al massimo 150 prodotti per stallone da fattrici iscritte al nostro libro genealogico. Quindi con questo chiarimento è diventato palese che la procedura di copertura in Germania con successiva iscrizione al registro italiano non sarebbe stata più possibile in futuro. Intanto però non è stato decretato alcun provvedimento per quanto riguarda i dodici puledri, che quindi hanno potuto essere presentati alle Aste o venduti. E giovedì pomeriggio la Ctc ha votato a maggioranza, 11 a 4 (i rappresentanti degli allevatori) che non dovessero essere registrati». Nel frattempo però qualcuno li ha acquistati e mantenuti. E qualcuno di loro è magari pronto per la qualifica... «Questo è il grosso problema. Tutto va a scaricarsi sull'utente finale, quindi l'attuale proprietario dei cavalli, che si trova in mano un soggetto che, non potrà correre. Per questo abbiamo chiesto che si trovasse una via d'uscita, magari sotto forma di una sanzione per lo stalloniere, ma non c'è stato nulla da fare. ll Regolamento, è stato applicato alla lettera e ora ci sono solo da attendere i risvolti legali. Perché il proprietario attuale dei cavalli ha subìto indubbiamente un danno ed è impossibile che non cerchi giustamente di tutelarsi al meglio, quindi magari intraprendendo cause pesanti. In questo caso forse si poteva guardare più ai risvolti economici dell'accaduto che alla stretta applicazione di un Regolamento che comunque nella stesura precedente lasciava spazio a dubbi. Comunque è da tempo che seguo passo dopo passo la vicenda e avrei voluto che finisse in maniera diversa, in modo da provocare meno danni possibile» E le ripercussioni non tarderanno ad arrivare, perché qualcuno dei dodici puledri ora esclusi probabilmente era già in avanzato stadio di preparazione e quindi non sarà facile spiegare all'attuale proprietario, che un cavallo regolarmente acquistato, magari alle Aste, non potrà mai scendere in pista. E anche da parte dei Biasuzzi probabilmente ci sarà una controffensiva, visto che la normativa in passato lasciava spazio a più di un'interpretazione e quindi poteva essere anche letta in maniera da legittimare l'operato. In realtà il procedimento utilizzato dai Biasuzzi non è una novità, visto che è abbastanza diffuso anche all'estero, soprattutto in Svezia, dove gli allevatori utilizzano coperture in altri Paesi per superare il limite di 25 prodotti fissato per gli stalloni funzionanti all'estero abilitati alla registrazione dei prodotti allo studbook nazionale. Un bel problema anche per i Biasuzzi, certamente, ma anche per l'Anact, che ha organizzato le Aste alle quali hanno partecipato sette dei dodici puledri. Per Brischetto un problema da affrontare, che si incastra con la riorganizzazione dell'Associazione che ha visto una nuova tappa nel Consiglio effettuato mercoledì. «È stato un Consiglio importante nel quale si è lavorato parecchio, affrontando una lunga serie di temi di grande rilevanza. Confermo che abbiamo un gruppo di lavoro, molto forte, che sta iniziando a funzionare molto bene. Ci sono professionalità importanti che stanno dando il loro contributo per la vita dell'Associazione. Stiamo lavorando per dare una veste organizzativa diversa, più professionale, all'Associazione. Attraverso anche una razionalizzazione della parte economica. Pure per quanto riguarda le Aste ci saranno novità. Insomma è partito un processo di normalizzazione che sono sicuro darà frutti importanti». In attesa del confronto con il nuovo Ministro e naturalmente con i vertici dell'Unire... «Certamente. E sarà un confronto costruttivo. Come ho sempre detto l'Anact può avere un ruolo centrale, di catalizzatore, per tutto il settore, una specie di riferimento per tutte le Categorie, senza però schiacciare gli altri». |