Barbaro, tu almeno sei vivo Che drammi dopo le Preakness Horatio e Fleche morti in pista, Favorite Trick in un incendio
MICHELE FERRANTE A questo cavallo « manca solo la parola!» ha esclamato il dottor Dean Richardson del New Bolton Center di Kennet Square (Pennsylvania), commentando la reazione di Barbaro al disperato intervento (4 ore, placca metallica e 27 viti) per la riduzione della frattura multipla al posteriore destro riportata nelle Preakness del 20 maggio a Pimlico (Baltimora). VIVO Se Barbaro potesse parlare, racconterebbe una storia di sopravvissuto alla maledizione della Triplice Corona (Kentucky derby — Preakness Stakes — Belmont Stes),che perseguita i potenziali emuli degli 11 eroi. Un evento terribile eppure con un lieto fine: il cavallo è vivo e la sua convalescenza induce all’ottimismo. Ieri l’eroe ha ricevuto la visita di Ed Rendell, governatore della Pennsylvania. Fatali, invece, le disgrazie capitate dopo quel 20 maggio, una serie concentrata in soli 18 giorni e per questo quasi incredibile. Senza contare i cavalli morti in due Palii (3 a Ferrara il 28 maggio, 1 vicino a Siracusa domenica), manifestazioni in cui simili «lutti» sono più frequenti, soprattutto se le norme di sicurezza, selezione dei cavalli e controllo antidoping non sono applicate. FAVORITE Mercoledì la Hubbard Stallion Station di Hondo (New Mexico) è andata in fiamme per motivi non ancora accertati. Nel rogo hanno perso la vita sei stalloni, 3 quarter horse e 3 purosangue. Il più famoso di questi ultimi era Favorite Trick, cavallo dell’anno nel 1997 dopo 8 corse e altrettante vittorie, fra le quali il Breeders’ Juvenile. Un titolo ancora più prezioso poiché un 2 anni non lo conquistava dal 1972 (Secretariat). FLECHE Tra Barbaro e Favorite Trick altri due morti in pista, uno italiano. Sempre mercoledì, a Vigone, la campionessa del trotto Fleche si è accasciata priva di vita dopo un leggero allenamento, stroncata da un aneurisma all’aorta davanti agli occhi del suo allibito proprietario Giancarlo Borini. HORATIO Come nel caso di Barbaro, l’infortunio di Horatio Nelson è stato visto da milioni di persone in tv, oltre alle decine di migliaia accorse sabato scorso a Epsom per il derby inglese. Il campione di Coolmore si è frantumato l’anteriore destro ai 400 finali e il 5% di probabilità di sopravvivenza assegnato dal veterinario dopo il disastro, ha posto fine alle sofferenze di un purosangue già valutato diversi milioni di sterline, che sembrava voler dire qualcosa davanti alle gabbie di partenza, Il fantino Kieren Fallon aveva infatti percepito una possibile zoppia, che avrebbe subito estromesso Horatio dalla corsa, salvandogli la vita. Sottoposto a un controllo, il cavallo è stato fatto partire: purtroppo gli mancava la parola.
PARLA IL «DOTTORE» DI VARENNE Fratture e aneurismi: tutto stress Quali sono le cause che provocano fratture irreparabili (perchè non ricomponibili) o gli aneurismi? E, soprattutto, esiste la possibilità di prevenirli? Risponde Pio lannarelli, il veterinario che ha seguito la carriera agonistica di Varenne: «Alla base di tutto c’è lo stress provocato dagli allenamenti, dalla fatica, dalle corse e dalle piste troppo dure. Spesso i cavalli ti avvisano attraverso malesseri di vario genere, ma a volte tutto è improvviso e un intervento preventivo è impossibile, come nel caso dell’aneurisma di Fleche e per le due fratture in questione. Barbaro certamente non avrà accusato problemi nei giorni precedenti la gara, ma il suo posteriore non era ugualmente a posto. La frattura subentra ad una situazione già critica, anche se non riscontrabile». Nel caso di Horatio Nelson, invece, forse un segnale c’è stato.
|