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La Gazzetta dello Sport: Vittadini, vocazione da Derby (01.6.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 1/6/2006
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Vittadini, vocazione da Derby
Carlo unico italiano vittorioso a Epsom e dopo 31 anni la figlia Franca presenta un indigeno in un Derby straniero: la scelta cade su Chantilly

SANDRO CEPPARULO MILANO
Arrivare a correre uno dei due più importanti Derby europei (Epsom e Chantilly) è un traguardo, arrivare a correrlo con un cavallo allevato è un successo, arrivare a correrlo con un prodotto che esce da un allevamento di sole 14 fattrici è un’avventura talmente rara da meritare una sottolineatura particolare. Se poi tutto questo tocca a Franca Vittadini — che nel 1975, ancora giovanissima — visse in prima persona l’unica vittoria di un portacolori italiano (Grundy di proprietà del padre Carlo) a Epsom troppe cose diventano sinergiche, legate, quasi indissolubili. Tali da creare un vero intreccio.
L’EPOPEA DI GRUNDY «Grundy? Vissi quella giornata — dice Franca Vittadini— come un divertimento molto speciale, ma pur sempre un divertimento. Certo non riuscii a rendermi conto dell’eccezionalità di quanto accadeva e ancora meno della strepitosa annata che stava scorrendo nella vita di mio padre. In quella stagione con Grundy vinse anche l’Irish Derby, con Orange Bay il Derby italiano e con Patch perse di un muso quello francese a Chantilly. Irripetibile».
SCELTA LA FRANCIA Fino a ieri pomeriggio Olympian Odyssey— così si chiama il cavallo allevato da Franca Vittadini— aveva un destino diviso fra Epsom e Chantilly, fra Inghilterra e Francia. Poi alle 17 la decisione: Prix du Jockey Club, ovvero il Derby francese in programma domenica. «Condivido la scelta. Epsom ha tutto il fascino del mondo ma a mio parere è meglio che il cavallo corra a Chantilly per due motivi assolutamente tecnici: la distanza dei 2100 metri inferiore di 300 metri a Epsom e lo scatto mostrato con il terzo posto nelle 2000 Ghinee che lo dice più adatto a una pista come quella francese. E in più c’è la madre Field of Hope che era una grande cavalla da 1400 metri».
75 MILA GHINEE Sul piano teorico è stata dunque percorsa la strada più congeniale e, forse, più facile. Fra il proprietario Bifi Gredlley che voleva la Francia e il trainer Barry Hills che avrebbe preferito Epsom ha prevalso il primo. Ma non si deve ritenere Chantilly una opzione di ripiego e, in ogni caso, un Derby è rimasto nel destino del cavallo allevato da Franca Vittadini a Oriano (Varese) che passò alle October Part One di Newmarket nel 2004 e fu acquistato per 75 mila ghinee, circa 160 mila euro. «Non fu un prezzo—ricorda Franca Vittadini— entusiasmante, ma era nato tardi e in quella sessione di aste c’erano ben 32 Saddler’s Wells. Si presentò al tondino con l’aria del puledro tardivo e forse fu questa la chiave della sua valutazione. In ogni caso è stato acquistato da un amico e in pista ha dimostrato di valere. Che fosse un cavallo di futuro lo capii lo scorso anno quando il trainer Barry Hills lo fece esordire in una condizionata anziché in una maiden. Un segnale di fiducia».
CAVALLO ATLETICO Come finirà l’avventura di Olympian Odyssey? «Bene in ogni caso. E’ un cavallo solido e molto atletico. E poi allevare un cavallo che corre uno dei Derby più importanti d’Europa è un punto di arrivo. Se viene un piazzamento sarà una festa. Io farò come il giorno delle 2000 Ghinee e lo vedrò per tv: non voglio cambiare nulla nel mio comportamento. E’ superstizione? Forse».

 
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