Jesolo a Parigi notte da record Genny e Fuego: mai nessun allevamento italiano aveva centrato due vittorie in un convegno estero SANDRO CEPPARULO Non si ricordava nella storia del nostro trotto che un allevamento italiano avesse presentato all’estero due suoi prodotti e, a distanza di un’ora e mezza, vinto una semiclassica e una corsa buona. L’impresa, o se volete il record, l’ha fatto la Tenuta Ca’ Brescia, la fabbrica dei «di Jesolo», venerdì sera nel tempio di Vincennes con la 3 anni Genny di Jesolo nel Prix Fama (m. 2850) e con il 4 anni Fuego di Jesolo nel Prix Constellation. 52 ANNI DI STORIA Tenuta Ca’ Brescia: 52 anni di storia, 57 cavalli allevato sotto l’1.15, 7 sotto l’1.13, 95 gp conquistati, 3 Derby e solo 17 fattrici attive, visto che matrone come Avola d’Ausa e Armbro Devona non vengono più coperte dopo aver dato rispettivamente alle piste 17 e 9 prodotti. Una «quiescienza» piena d’amore nei prati della loro lunga avventura. Numeri che confermano come il successo dell’allevare non sia un fatto di quantità quanto piuttosto di vocazione, di passioni sedimentate, di scelte e di attese che pagano nel tempo. Quello che Sandra Grassetto e il marito Gastone Grendene hanno fatto fruttare giorno dopo giorno. NOTA STONATA Nella gioia di un momento tanto vissuto e dai contorni storici c’è la nota stonata di un articolo uscito su «Paris Turf», la «bibbia» dell’ippica francese, in cui si attribuisce con superficialità e disinformazione l’allevamento dei due cavalli a Jean Pierre Dubois. «Dispiace sempre — attacca Gastone Grendene — che qualcuno distorca la verità e ti tratti come un emerito sconosciuto. Ma in questo caso è più grave perché dubbi non ne esistono e credevamo che un allevamento antico 52 anni fosse ben conosciuto anche in Francia dove, in fondo, nel 1962 mia moglie vinse l’Amérique con Newstar. Jean Pierre Dubois è stato socio con noi di Prig di Jesolo fino all’autunno scorso, poi ci siamo ricomprati la fattrice. E in tempi andati venne a chiederci Armbro Devona e noi rifiutammo. Non abbiamo nulla contro Dubois, ma quanto accaduto ci ha un pò guastato la festa». I CONTORNI In realtà limpresa resta e se la vittoria di Fuego di Jesolo ha i connotati del recupero di un soggetto di livello, quella di Genny di Jesolo ha l’aria del lancio in piena regola. Per la figlia di Extreme Dream e Armbro Jilly 6 vittoria in carriera e un percorso in 1.15.4 sui 2850. «Il tutto con la facilità della freschezza. La comprò all’asta Its del 2004 un proprietario olandese e là è rimasta alle cure Wim Hauber. Non l’hanno mai impegnata a fondo e ha grande fisicità e attitudine. Questo ci fa sperare in un futuro consistente. In ogni caso,è stata una grande emozione vederla vincere dopo il successo di Fuego. Per chi alleva attendere è un obbligo. Poi in una notte il tempo speso non conta più».
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