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La Gazzetta dello Sport: Stinco bionico per salvare la vita di Barbaro (23.5.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 23/5/2006
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Stinco bionico per salvare la vita di Barbaro
Ridotte le fratture con una placca metallica e 23 viti Non è stato abbattuto subito perchè è un campione

MASSIMO LOPES PEGNA
NEW YORK
Non avesse vinto il Kentucky Derby, 2 settimane fa, ora sarebbe un uomo morto. Scusate, un cavallo. Ma quando si parla di Barbaro è difficile distinguere. Anche alla clinica veterinaria di Kennett Square, in Pennsylvania, ieri c’erano i cartelli di auguri che si riservano a malati di riguardo: «Buona fortuna Barbaro, ti vogliamo bene».
TRE FRATTURE Barbaro si era spezzato lo stinco del posteriore destro in tre punti sabato, dopo sì e no un centinaio di metri delle Preakness Stakes di Pimlico (Baltimora), la corsa in cui era favorito e che gli avrebbe regalato, in caso di vittoria, la chance di diventare a Belmont Park (New York) ai primi di giuguo, il dodicesimo eroe della Triplice Corona del galoppo americano. Qualsiasi altro cavallo in quelle condizioni, sarebbe stato abbattuto direttamente in pista. A Barbaro, invece, è stata risparmiata la vita, anche perchè dopo il trionfo nel Kentucky Derby il suo valore era stato stimato in 30 milioni di dollari e vale ancora la pena, dunque, tentare di salvarlo e farlo diventare stallone visto che con le corse ha ovviamente chiuso.
23 VITI Il dottor Dean Richardson, uno dei più rinomati del Paese, con la sua equipe di otto persone ha martellato e ricucito la zampa del cavallo per 4 ore. Ventitrè viti, una lunga piastra metallica e una radiografia che mette paura. Ma la sua vita è ancora in bilico, come ammetteva lo stesso primario subito dopo l’applicazione di quello che sembra uno stinco bionico: «Voglio essere brutalmente onesto: ci sono chance che le cose si mettano male, anche se l’operazione è riuscita. La sua vita è ancora legata a un testa e croce». Le prossime ore sono cruciali. Per ora Barbaro ha reagito bene e trotterellato nel suo box malgrado l’arto ingessato.
CORONA MALEDETTA La maledizione della Triplice Corona sembra irrobustirsi con il passare degli anni. L’ultimo cavallo a centrarla è stato Affirmed nel 1978. Dal 1919 a oggi, l’hanno conquistata soltanto in 11 e 18 l’hanno sfiorata, dopo aver conquistato Derby e Preakness.
Funny Cide nel 2003 si era trovato sotto le zampe una pista ridotta a palude, nella quale affondò letteralmente. L’anno prima War Emblem s’inginocchiò in partenza e quasi cadde, restando subito fuori corsa. E poi Charismatic. Nel 1999 si era fratturato in gara ma era riuscito miracolosamente a piazzarsi terzo. E poi l’incidente di Barbaro nelle Preakness, come se la maledizione non si fosse fidata di farlo vincere e spedirlo a New York per l’assalto all’immortalità sportiva.
EROE L’America rimane con il fiato sospeso, mentre la foto di Barbaro conquista la prima pagina di quasi tutti i giornali, come due settimane fa dopo il trionfo di Churchill Downs nel Derby. «Go - od Luck, Barbaro». E’ l’augurio di tutti.

 
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