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La Gazzetta dello Sport: L’infinito Derby di Luigi Camici (19.5.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 19/5/2006
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L’infinito Derby di Luigi Camici
Due stagioni or sono a 77 anni la prima vittoria. Ora ritenta con Monachesi e Rattie and Hum

— Vincere il primo Derby da allenatore a 77 anni sembra una storia ancora da inventare. Invece è già stata scritta ed esattamente 1130 maggio di due anni fa a Luigi Camici, quando il decano dei nostri trainer sellò il grigio Groom Tesse. Per la verità almeno altri tre Derby (quelli del 1948 con Leon de San Marco, del 1956 con Barba Toni e del 1959 con Rio Marin) portano se non la sua firma almeno la sua sigla: il «sor Luigi» era infatti assistent trainer del proprietario Gino Mantovani alla Scuderia Mantova e a quei successi collaborò in maniera decisiva.
DUE SPERANZE Ora, in una carriera che non tramonta, ha la doppia speranza di aggiornare il suo record: vincere la «corsa che vale una vita» a 79 anni, ovvero sulla soglia di quell’età in cui tutto sembra ormai troppo difficile da realizzare. Rattle and Hum da una parte e Monachesi dall’altra, queste le sue carte per la domenica romana da tre corse di gruppo.
NO ALL’ANSIA Lui è quello di sempre: realista ma anche ironico, a volte polemico ma sempre innamorato di un mestiere che gli ha dato e gli ha, di pari tempo, chiesto tanto. «Mi chiedete se provo una tensione particolare? Un p0’ sì, il Derby te la porta sempre come un sorta di “regalo” particolare. Però basta non pensarci fino al giorno della corsa e riesci a moderare le sensazioni, a non farti prendere dall’ansia. Tutto quasi normale insomma, almeno fino a sabato sera quando dovrò affrontare il problema di come passare serenamente la notte che mi separa dal grande esame».
MEZZI E NERVI Un test che Luigi Camici sosterrà in ogni caso. «Noi saremo in campo chiunque venga dall’estero. Rattle and Hum ha vinto il Parioli da cavallo buono sotto il profilo dei mezzi e sotto quello dei nervi e dell’attitudine. Credo che per genealogia farà anche i 2400 metri di Capannelle. Monachesi resta su 3 vittorie consecutive, considerando anche quella di dicembre a Napoli, e nel Botticelli ha battuto con sicurezza un cavallo che io stimo come Miles Gloriosus. Sicuramente per lui la distanza non sarà un problema e ora ha sufficiente esperienza per affrontare quest’impegno. In più possiede la freschezza che è un’arma capace a volte di fare la differenza. Ma anche Rattle arriva al Derby con energie intatte. Dal vittorioso Parioli è uscito elastico e volonteroso».
VIGILIE A CONFRONTO Quasi fatale chiedere a Luigi Camici quali differenze fra i giorni di vigilia del 2004 e l’oggi. «Che sono più vecchio di due anni. Per il resto non è cambiato nulla e questo anche se sul piano della carta pura e semplice ora abbiamo più possibilità rispetto a Groom Tesse. Lui quel giorno trovò il terreno buono che è sempre stato essenziale per poter galoppare al meglio. Ora Rattie e Monache- si hanno credenziali maggiori, anche se questo comporta per noi altrettante responsabilità. Non ne siamo spaventati ma esistono».
POCHE PAROLE Chi si dovesse attendere una dichiarazione di assoluta fiducia da parte di Luigi Camici sbaglierebbe. «In tanti anni ho imparato dai cavalli a stare zitto o a dire il meno parole inutili. Meglio attendere e continuare a credere che saranno i fatti a stabilire la verità. Però la speranza di vederli correre bene c’è e ce la teniamo».
Mercoledì Rattle and Hum e Monachesi hanno effettuato l’ultima rifinItura sui 1400 metri. Ora occorre solo attendere.
Sandro Cepparulo

 
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