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La Gazzetta dello Sport: Vargiu va a mille (12.5.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 15/5/2006
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Vargiu va a mille e adesso sogna un altro Falbrav
Raggiunto e superato a Varese il gran bottino di vittorie. A 16 anni il fantino del campione aveva anche smesso

— Adesso può iniziare a sognare un altro Falbrav, il campione con cui aveva fatto coppia prima che venisse trasferito in Inghilterra. Intanto Dario Vargiu manda in archivio un grande traguardo, le mille vittorie di una carriera in fase nettamente ascendente.
ANCHE MOLTENI E’ accaduto ieri nella quarta corsa di un giorno di corse come tanti a Varese. Dario ha anche sgomitato con un paio di avversari ma alla fine il suo Mefistofele ha messo il collo davanti a quello diAlca forAlnasr. Sulla scorta dell’entusiasmo, il 29enne jockey ha anche superato ll muro, conquistando un altro successo con Ludovica di San Jore. E la pista di Varese si conferma magica per questo tipo di imprese. Il 18 agosto del 2004, infatti, anche l’allora 74enne Giuseppe Molteni ottenne il successo n. 1000, storico record mondiale dei gentlemen.
SOLIDO Dario Vargiu è un fantino solido e affidabile. Lo dicono le 15 corse di gruppo conquistate, lo dicono cavalli importanti montati come Falbrav, Le Vie dei Colori e Groom Tesse e i numeri di questo avvio di stagione: 53 vittorie contro le poco più di 60 del campione incarica, Fabio Branca, ma iniziando solo a marzo di ritorno da 2 mesi di Giappone. E, soprattutto, ll maggior numero di somme vinte (quasi 650 mila euro) di tutto il "circo" dei jockey italiani.
L’INIZIO Dario da Oristano pare aver innestato la marcia più alta e dire che l’inizio di carriera non fu dei più incoraggianti. «Una lunga gavetta — dice — e qualcosa di più. Il primi a farmi montare fu Gaetano Postiglione, poi mi mise in sella Lorenzo Brogi. Avevo 16 anni, era ll 1993 e non vincevo una corsa. Dopo qualche mese mi demoralizzal e tornal a casa, da mio padre che aveva una impresa edile. Cominciai a fare il manovale. In fondo non c’era nulla di disonorevole. E poi tutto insegna nella vita. Così dopo un paio d’anni capii che potevo tornare ritornare. Vinsi la prima corsa con Rudger Oz, un cavallo di Pietro D’Onofrio, sulla sabbia di Capannelle. Da quel momento ho iniziato a crederci«.
SCOLARO I suoi maestri sono stati Antonio Colella (una bottega da cui sono uscite tante fruste importanti), Fabio Carnevali, Fabio Brogi e poi Luciano D’Auria. Fino ad approdare in questa stagione da Bruno Grizzetti, una scuderia consistente, al- meno nel numero. «Da tutti ho cercato di imparare qualcosa. Anche dal cavalli sipuò apprendere e uno su tutti mi ha regalato un vero "passaporto” professionale: Falbrav. E stato il mio palcoscenico e ll mio banco di prova. Un cavallo straordinario in tutto e non solo perché con lui ho vinto due gruppi 1».
SCUDETTO A guardare la classifica dei jockey diresti che questo è l’anno buono per Dario Vargiu: <‘Uno scudetto non l’ho mai vinto e l’idea di riuscirci è affascinante. Però Luciano D’Auria, che mi ha sempre dispensato ll meglio della sua esperienza, mi ha insegnato che è un traguardo da non rincorrere. E io farò così. Certo il ritmo di questo avvio di stagione è veloce, senza contare che a gennalo e febbraio ho vinto 13 corse in Giappone«. Se contassero sarebbe già in testa.
DETTORI E Dario Vargiu guardandosi a un ideale specchio professionale come si vede? «Ho imparato il senso dell’andatura, ma credo di dover migliorare nell’assetto«.
Un collega e un modello:«Lanfranco Dettori. E’ il più completo e anche umanamente ha «colpi’ particolari. Da pochi giorni sono padre. Lui mi ha inviato un sms di congratulaziome questo mi ha davvero consolato«.
Sandro Cepparulo

 
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