Partenti Tris non solo per interesse
La Tris del Caffé in programma martedì a Firenze galoppo non è riuscita. E purtroppo non si tratta di un fatto nuovo, visto che è già capitato più di una volta che l’Ufficio Tris dell’Unire sia stato costretto a cambiare in corsa. In questo caso per sostituire la corsa cancellata è stato scelto il Quinté di Chantilly e al programma di martedì è stato àggiunto il campo francese.
Una scelta pressoché obbligata, una decisione d’emergenza che però ribadisce, semmai ce ne fosse bisogno, le grandi difficoltà che ci sono nel costruire le Tris. Difficoltà che sono figlie di una programmazione nella quale quella che è la corsa più importante dell’ippica italiana non ha assolutamente un posto di rilievo e anzi viene danneggiata regolarmente da concomitanze e da coincidenze nei. prog rammi delle varie piazze. Difficoltà che sono dovute in buona parte anche al sostanziale disinteresse degli addetti ai lavori, per la maggior parte dei quali evidentemente la Tris non ha alcun interesse. A poco serve il sostanziale raddoppio della dotazione, nonostante metta a disposizione dei partecipanti un montepremi notevolmente più alto di quello per cui normalmente corrono. E anche le micidiali indennità sono probabilmente rivolte solo ai cosidetti “cacciatori”, ma non hanno una funzione determinante nel processo di costruzione dell’evento. Perché per molti la partecipazione alla Tris è solo una seccatura, visto che c sono a disposizione tante altre occasioni, magari a breve distanza e probabilmente più facili.
Il risultato è che troppo spesso questa mancanza di collaborazione fra le varie componenti porta a corse sbilanciate, a cercare di trovare in ogni modo i partenti, inserendo cavalli che non sono “produttivi”. Che porta a confezionare un prodotto che obiettivamente non è al livello che meriterebbe per l’importanza economica e promozionale che ha per tutto il sistema.
Ma per tutto ciò non si può certo porre sul banco degli imputati solo ‘Ufficio Tris. Perché coinvolge ogni componente della lunga catena di produzione. Perché se la Tris (e ancor più Quarté e Quinté) sono fondamentali per l’ippica italiana, è intorno ad essi che è necessario costruire il calendario e di conseguenza la programmazione ordinaria. Piazzando dei paletti precisi, ponendo queste corse come parti di una sorta di circuito, sottolineandone insomma l’unicità. Quell’unicità che tutti a parole gli attribuiscono, ma che nei fatti rimane solo un’illusione. MT |
