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La Gazzetta dello Sport: Questo Gubellini è merito di Dettori (27.4.05)  
Autore: unagt
Pubblicato: 27/4/2006
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Questo Gubellini è merito di Dettori
«Iniziai da fantino con Frankie e capii subito: meglio driver»
MILANO —Un talento immenso, un’astuzia che quasi mette in soggezione gli avversari e soprattutto la forza di crederci, sempre e comunque. Con queste armi Pietro Gubellini è diventato il miglior driver italiano assieme a Enrico Bellei, confermando il «titolo» martedì a San Siro nell’Europa vinto con Frisky Bieffe. Ma in gioventù, Pietro ha davvero «rischiato» di fare il fantino.
FAMIGLIA DI JOCKEY D’altronde, la sua famiglia è legata in modo indissolubile al mondo del galoppo. Suo nonno, Pietro Gubellini senior, è stato infatti il jockey del mitico Nearco e anche papà Edoardo, diventato poi uno dei migliori guidatori italiani di sempre, ha iniziato come allievo fantino alla scuola di Mario Benetti.
GRAZIE FRANKIE Anche Pietro Gubellini aveva iniziato con i purosangue:quando aveva 14 anni cominciò a lavorare nelle scuderie di Gabriele e Paolo Miliani, prima di passare dall’altra parte, anche lui frenato delle difficoltà a rimanere nel peso. A quei tempi girava nelle scuderie un certo Lanfranco Dettori, che divenne subito amico di Gubellini. «Iniziammo praticamente insieme — ricorda Pietro —, poi vidi da vicino come montava Frankie e capii subito che non era il mio mestiere...Molto meglio il trotto».
NESSUN RIMPIANTO E infatti i numeri del top-driver mllanese sono impressionanti: a soli 37 anni (da compiere a luglio) ha vinto ben 109 GP, tra cui tre Derby con Avril (2000), Bluam Lb (2001) e Daguet Rapide (2003). Davanti a cifre di questa levatura, chiedergli se ha qualche rimpianto è quasi imbarazzante. «Se mi lamento io, gli altri cosa dovrebbero fare? — scherza —. Forse il Lotteria 2004 di Legendary Lover K avrei potuto vincerlo io, ma avevo in scuderia Cirdan ed era giusto guidarlo. E poi quella non era la mia giornata:
se non mi avessero danneggiato probabilmente sarebbe finita in un altro modo. Anche l’Amérique del 2003 non lo farei rientrare nella categoria dei rimpianti: certo, Abano As lo avevo guidato tante volte, ma scelsero Jos Verbeeck, il miglior driver di Vincennes, e vinsero proprio grazie a una sua interpretazione magistrale».
SOGNO LOTTERIA La corsa dei sogni di Pietro Gubellini si chiama Lotteria. «Sarà perché ho vissuto intensamente la vittoria di mio papà con Our Dream of Mite nel 1982, sarà per l’atmosfera di quel giorno. O ancora perché si disputa a Napoli, una città che amo». Appuntamento al 7 maggio.
Matteo Pierelli

 
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