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Lo Sportsman: Baldarelli attacca (27.4.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 27/4/2006
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IERI A BOLOGNA
Baldarelli attacca "Presto un segnale di discontinuità"

LUIGI MIGLIACCIO
Il governo che verrà troverà nell’ippica una patata bollente da gestire. Non si è nascosto dietro le parole Francesco Baldarelli, sub- commissario Unire in quota ai Ds, che ha giocato ancora una volta d’anticipo, alla stregua di un grande stopper, e ha convocato a Bologna il primo di una serie di incontri con i protagonisti dell’ippica, in questo caso buona parte delle categorie. Non è stata una riunione dirigistica sulla logica dell’"Armiamoci e partite", ma l’esposizione di un piano programmatico con quelle che dovrebbero essere le linee guida per un governo dell’ippica che segni un forte elemento di discontinuità con il passato. Tanti i punti toccati, trasparenza di bilancio, certezza della programmazione, montepremi, televisione etc. molti dei quali abbondantemente noti, ma rispetto alle altre situazioni analoghe già vissute nelle scorse settimane c’è un fatto nuovo, innegabile, ovvero il voto del 9 aprile e il suo esito (qualcuno lo ha definito in foto stretta). È sulla scorta di questo risultato che Baldarelli ha rilanciato il piano di lavoro dei Ds che però non equivale a un’autocandidatura, bensì alla enunciazione di quello che, a prescindere dagli uomini che saranno chiamati a metterlo in atto, è il progetto politico per la riforma del sistema cavallo. «Il sistema ippico è qualcosa di bello e romantico, qualcosa che consente anche a chi non aveva mai avuto un cavallo di poter avere la grande emozione di vincere il “Parioli”. Un sistema muove risorse troppo importanti per non avere un progetto ben definito. Un progetto che tende anche a ridefinire, in futuro, i rapporti con i Monopoli di Stato. Aver dato la pianificazione all’agenzia dei giochi ci ha in qualche modo penalizzato. Non si può tornare indietro (almeno nel breve periodo) si potrà forse tornare in futuro a governare il sistema politico finanziario dell’ippica dall’interno dell’Ente, ma ci vuoi tempo».
Molti gli interventi qualificati. Tra questi ha ricevuto importanti consensi quello di Roberto Brischetto, neo presidente dell’Anact che ha chiesto a gran voce il ripristino di una conduzione tecnica dell’Ente degna di tale nome e una programmazione che consenta ad allevatori e proprietari di non andare all’avventura, ma di poter programmare la propria attività a livello imprenditoriale come è giusto che sia e come i recenti risultati, ultimo quello dell’Europa, hanno dimostrato. Sono intervenuti, tra gli altri, anche Duccio Parenti (guidatori), Marcello Rinaldi (FIPI) e Fabio Carnevali (Assogaloppo). Nelle conclusioni, ormai va di moda, si è concentrata la parte più interessante del convegno. L’ex subcommissario Giuliani prima e Baldarelli poi, hanno rilanciato l’importante ruolo che la politica dovrà avere nel futuro prossimo dell’Unire. Tempo non ce n’è molto e anzi qualora le procedure di insediamento del nuovo Esecutivo dovessero allungarsi non è escluso che venga fatta richiesta di nomina di un nuovo commissario o addirittura di un collegio commissariale. L’obiettivo è chiaro: creare discontinuità con la gestione attuale e soprattutto evitare quei “provvedimenti d’urgenza” dell’ultima ora che potrebbero ripercuotersi poi sulla gestione dei prossimi mesi. A margine del convegno è stato anche diffuso un comunicato che fotografa la pesante situazione del trotto in Emilia-Romagna con 26 convegni ordinari cancellati nel 2005, una drastica riduzione del montepremi che in questa regione diventa assai più penalizzante rispetto ad altre parti del paese. Per questo motivo le categorie Apter, Unagt, Upt e Federnat dell’Emilia assieme alle società che gestiscono gli ippodromi di Cesena, Bologna e Modena chiedono all’Unire di riequilibrare il montepremi e il numero di convegni ordinari assegnati all’Emilia Romagna applicando la riduzione in misura della media nazionale per il 2005 e 2006.

 
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