Faliero, polmoni nuovi
Un‘allergia l’aveva reso un oggetto smarrito: ora plana sull’Europa
MILANO — Con la dichiarazione dei partenti di ieri mattina ha preso corpo il 79° Gran Premio d’Europa la corsa che fra 6 giorni tornerà a colorare (si spera) l’opaco S.Siro. La corsa che è il cardine dell’attività primaverile dei 4 anni continentali, la corsa che nelle ultime due edizioni ha visto imporsi altrettanti indigeni (Daguet Rapide ed Echò dei Veltri) ma che dal 1990 (l’annata dopo la folgorante impresa di Indro Park) conteggia anche 7 successi stranieri. E gli stranieri stavolta sono 4 guidati dai francesi Obrillant, 5° nel Selection e che Philippe Allaire ha affidato ad Andrea Guzzinati, e Orphea de Nay, la 2° del Prix Centaures al montato. Ma anche lo svedese Vasterbo Miguel potrebbe darci un brivido. I TEMI Di certo è sul nostro fronte che la prova milanese propone fin d’ora i temi più sostanziosi: la rivincita del capofila della generazione Fairbank Gi dopo il 3° posto nel Città di Torino, la conferma di Frullino Jet, che di quella prova fu il dominatore al record della corsa in 1.13.3, il tentativo di Frisky Bieffe che è stato il primo ad animare la stagione con il doppio successo di Aversa e Padova. INTRIGANTE Ma scorrendo la lista dei partenti la presenza più intrigante diventa quella di Faliero As, il figlio di Lemon Dra che con le vittorie nel Giovanardi a maggio e nel Nazionale a luglio dello scorso anno era diventato il vero fattore della generazione per poi declinare chiudendo con il mestissimo 8° posto nel Magelli, corsa in cui aveva dato un soffio di vita in batteria finendo 2° dietro l’americano Cromwell. Troppo poco. RITROVATO Poi il riposo invernale e un rientro a sensazione sabato scorso a S. Siro quando recuperò, da campione ritrovato, 20 metri a un soggetto importante come Forges Lb. Da oggetto smarrito a nuova speranza in un cammino che sta tutto nel racconto del suo allenatore e driver Mauro Baroncini che definì quella prova «un regalo di Pasqua»». SECONDA FILA Ora il 49enne professionista milanese spiega tutto: «Per prima cosa sono felice di aver evitato il numero al largo della prima fila. Meglio il 13 (con il quale curiosamente vinse il Giovanardi ndr) che l’8 o il 7. Lui in seconda fila non ha problemi e sarà più facile trovare una posizione»». E poi? «Poi il rientro di Milano ci ha dimostrato che Faliero As è recuperato. Furono troppo incolori le sue prove nel Derby e nel Mangelli per ritenerle vere. E il qualcosa che lo teneva lontano da una forma accettabile stava nel polmone destro: un problema dovuto a un’allergia e scoperto in clinica. Lo abbiamo curato rigorosamente e il cavallo è tornato al livello della vittoria nel Nazionale»». ALLUNGATO Forse meglio. «L’impressione è questa perché con il passaggio d’età si è allungato e i problemi meccanici di un tempo si sono sostanzialmente risolti. Ma non facciamo calcoli. Anche perchè con Fairbank Gi e Frullino Jet il nostro è un ruolo tutto da riconquistare». Sandro Cepparulo
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