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Agipro: Tribunale di Macerata rinvia legge penale alla Corte  
Autore: unagt
Pubblicato: 18/4/2006
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Pubblicato il 17 aprile 2006 ore 19:00

SCOMMESSE ESTERE: TRIBUNALE DI MACERATA RINVIA LEGGE PENALE ALLA CORTE COSTITUZIONALE
 
(n.t.) La legge penale che punisce l’attività dei centri trasmissione dati italiani collegati a bookmaker inglesi è stata rinviata di nuovo alla Consulta, dopo i casi di Sassari e Teramo, per una verifica di legittimità costituzionale. Secondo quanto pubblicato oggi dal bisettimanale specializzato Ts, il Tribunale del Riesame di Macerata, nel corso di un procedimento a carico del titolare di un ctd Stanley, ha infatti giudicato “rilevante e non manifestatamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 4 della legge 401, nelle parti in cui prevede sanzioni penali, introduce limitazioni alla libertà d’impresa e pone limitazioni ai diritti di un operatore straniero ledendo le norme comunitarie in tema di libertà di stabilimento e prestazione dei servizi”. Secondo i giudici di Macerata, “non v’è dubbio alcuno” circa l’applicabilità degli articoli 43 e 49, relativi appunto alla libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi, del Trattato Ue a seguito della sentenza Gambelli. Il Tribunale, poi, nell’analizzare un’importante sentenza in materia della Cassazione risalente all’aprile 2004, sottolinea che viene effettivamente “data una risposta sulla compatibilità della normativa interna all’ordinamento comunitario, ove finisce per affermare che la politica italiana nel settore sia irrilevante nel mantenere una disciplina derogatoria ai principi comunitari, in quanto diretta a evitare il rischio di infiltrazioni criminose”. Tale esito, però, appare in contrasto con diversi articoli della Costituzione, ponendo limitazioni ai diritti di stabilimento e di libera prestazione dell’operatore comunitario, attraverso “l’indimostrata necessità di un regime di concessione che, di fatto, avvantaggia esclusivamente lo Stato italiano”, interessato agli introiti fiscali derivanti dall’espansione dell’offerta di giochi e scommesse. Alla luce dei tanti dubbi sollevati, i giudici decidono alla fine di inviare gli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il procedimento penale a carico del titolare del centro scommesse collegato a Stanley International Betting.

 
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