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La Gazzetta dello Sport: S. Siro trotto, pericolo doppio (15.4.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 18/4/2006
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S. Siro trotto, pericolo doppio
Rischio dismissione in futuro, ma subito l’abbandono di vocazioni e strutture
MILANO—Un silenzio assordante, carico di significato e di presagi oscuri. Aveva seguito il primo campanello d’allarme, un paio di settimane fa. L’ippodromo del trotto in pericolo, ceduto dalla controllata società Trenno (in un pacchetto virtuale da 47,3 milioni) alla casa madre Snai Spa (agenzie ippiche) che lo aveva messo in prima fila tra le garanzie offerte per un prestito di 310 milioni di euro necessario per l’acquisizione di 450 concessioni per le scommesse.
Fu l’ennesima conferma di una chiara volontà, che seguì la presentazione, al Comune di Milano, diunprogetto di nuovo utilizzo (case, negozi, parcheggi ecc.) per i terreni interessati, respinto da un vincolo ippico molto meno solido di quello monumentale che protegge il galoppo.
Il silenzio di Snai si è interrotto nell’incontro tra i vertici della proprietà e i rappresentanti dei dipendenti della Trenno, preoccupati per il destino dell’ippica milanese e per il loro lavoro.
Il delegato sindacale Antonio Piccoli rinnova i dubbi: «L’ippodromo del trotto non è più ritenuto strategico dalla proprietà e ogni altra valutazione deve partire da questo presupposto>».
Allarme doppio: «In prospettiva futura c’è sempre il pericolo della dismissione di queste aree, ma nell’immediato c’è un altro problema, che è poi collegabile al primo. Manca qualsiasi volontà di valorizzare l’impianto, la gestione è ai minimi termini e alludo anche alla manutenzione ordinaria: alcune zone delle scuderie sono a pezzi. E chiaro che gli interessi di Snai ora sono rivolti all’ulteriore consolidamento nel settore delle scommesse»».
Ma non è tutto: «La Società Trenno è una scatola vuota. Non possiede più il trotto e non ha incassato un euro dalla cessione. Non il prezzo di vendita e nemmeno gli interessi che vengono azzerati dal canone di affitto. Invece l’ippodromo del galoppo è ceduto in usufrutto per 6 anni a Snai»».
Come dire che, da un giorno al- l’altro, la Trenno potrebbe decidere di smobilitare, di rinunciare alla gestione di San Siro lasciandolo al proprio destino di cattedrale nel deserto. Soprattutto se, nel frattempo, sarà diventato proprietà di una banca.
Michele Ferrante

CRISI IPPICA
Anche il fronte scommesse continua a perdere posizioni
MILANO — Anche i numeri sulle scommesse nel mese di marzo, confermano. Il trotto di S. Siro è sempre più vuoto e sempre meno appetibile dagli scommettitori. Per quanto riguarda le scommesse totali (ippodromo e rete esterna) S. Siro è solo in ottava posizione con una media per giornata (14 in totale) di 835.000 euro, alle spalle di ippodromi con dati omogenei (in relazione al numero di giornate) che una volta restavano dietro. Vedi Firenze (2a con 13 giornate e 919.000 euro di media), Napoli (3a, 11 giornate e 894.000 euro) e Roma (6a, 12 giornate, 845.000 euro). Guida Castelluccio con 950.000 euro ma solo 4 giornate.
Aggregato (trotto e galoppo) il dato sulle scommesse effettuate solo negli ippodromi. Milano èterza(media58.000 euro). Guida Pisa (94.000) davanti a Roma galoppo (77.000).

L’ALTRA PISTA SNAI
Anche Montecatini pegno alle banche

MONTECATINI — il patrimonio ippico di Snai comprende San Siro e l’ippodromo di trotto a Montecatini, Ieri assemblea dei lavoratori dell’impianto toscano, soprattutto alla luce di una preoccupante novità, che non era emersa dalle prime notizie riguardanti il finanziamento ottenuto da Snai e gli immobili offerti in garanzia. Anche Montecatini fa parte del pacchetto (con quello di Milano trotto) passato dalla Trenno a Snai e diventa un altro obiettivo a rischio nei caso in cui Snai non faccia fronte agli impegni economici assunti verso banche e finanziarie.

 
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