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Lo Sportsman: Modena: 130 anni di passione assoluta (13.4.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 13/4/2006
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Modena: 130 anni di passione assoluta

Ezio CIPOLAT
Modena, che domenica manda in * scena il suo gran ‘J premio per antono masia, quello riservato agli”internazionali”, è una delle
culle del nostro trotto. Non è, questa, un’espressione retorica. Per comprenderlo possiamo tirare in causa due delle più grandi penne della nostra ippica, il com pianto Luigi Gianoli e Nereo Lugli, che del Ghirlandina è il massimo cantore.
Scrive Gianoli nel suo basilare “Il Trottatore” (un libro che mente rebbe di essere nipubblicato, per “insegnare” ai giovani a storia del nostro sport). “Nel 872, l’inverno fu crudo e il gran freddo portò alla disperazione la povera gente. lI 3 gennaio, braccianti disoccupati in vocarono pane e lavoro. Ci furono discussioni, mezze rivolte, finché il sindaco di Modena decise, per oc cupare quelle centinaia di infelici, di costruire un già richiesto ippodromo di trotto nella vecchia piazza d’armi. E così il 20 gennaio cominciarono i lavori, terminati ai pri mi di maggio. La pista misurava 790 metr’ e il rettifilo era parallelo all’asse del Foro Boario... Il 19 maggio, giorno dell’inaugurazione, splendeva il più bel sole e la folla fu immensa: Lady London vinse l’han dicap, Rigoletto la corsa dei bF roccini... Nella seconda giornata, altro successo: era di scena Vandalo, che però si presentò in pista da solo, senza avversari...”.
Modena ha la sua pista, ma non ancora il suo gran prenio, che è riconducibile a 130 anni fa. Racconta Nereo Lugli, in n articolo pubblicato su IrottoSportsman nell’aprile del 1982, ventiquattro anni fa. «Nel Premio Ghirlandina, con l’attuale appropriato segno di memonial Renzo Orlandi c’è il sen so esatto della storia del nostro sport, la sua eco più piena... Così la più importante corsa ai sedioli, per distinguerla dalla corsa coi biroccmi riservata ai dilettanti, 106 anni fa prese il nome di “Internazionale”, per acquisire nel 1897 quello storico di Premio Ghirlandina, dalla candida torre che troneggiava sul lo sfondo delle vecchie scuderie. Il premio cambiò nome un’altra de cina di volte, per niprenderla a mez zo secolo di distanza, nel 1947...”. Echi di storia e di grandi nomi e di sfide epiche, perché allora il Ghir landina si correva all’americana, vale a dire in partita obbligata: vincere due prove, qualche volta anche tre. “Di queste prove multiple - scrive ancora Nereo Lugli - che avrebbero dovuto offrire le maggiori garanzie, emettere un verdetto inappellabile e indiscusso, rimase vittima la pIù grande cavalla forse mai prodotta in Furopa: Uranie che nel 1929 vincitrice in una prova, alla fine dovette dividere il secondo posto con Petz, mentre la vittoria andava a M:xer... Ma si sa Uranie era fran cese e ancor oggi si continua a dire che i normanni digeriscono male le corse a prove ripetute...”.
Non era certo francese Billy Bunker vittorioso tre anni di seguito, pareggiando così il record dell’altro americano Harrod’s Creek e.nep oure Muscletone che nel 1935. nonostante la giornata invernale, vinse di una mezza dirittura ed importate dal ‘America erano Mary Sunshine e Tara. Ancora american’, alle ripresa del dopoguerra, sulla nuova distanza del Ghirlandina, quella dei 2100 metri, rimasta in vigore per una ventina d anni: prima Mighty Ned, poi Leo a Hanover e Hit Song, quin d i sempre più validi indigeni Pi pino, Jonia, Birbone, Vestone, Nan kino, sno alla grande Gelinotte (finalmente un francesel). “Ma era no nati è ancora Lugli a scrivere - Tornese e Crevalcore: era co minciata una nuova era, per cinque anni nessun amer cano avrebbe più vinto... Nell 974 il trasferimento sul nuovo ippodromo e sulla me ravigliosa pista da mi le metri e subito il boom di Timothy T. 1.14.8 il giorno dell’innaugurazione, cui fa seguito, l’anno successivo, il perentorio 1.14 di Bellino Il, a] record delle piste italiane, proprio davanti a Timothy, risorto dopo un
periodo di flessione, C’è poi l’e pisodio curioso del “falso telefonico” di cui è vittima Song And Dance Man che non partecipa alla corsa vinta da Speed Expert nel 1980 ma trotta contro il tempo in
1.13.6. Il vertice di Bellino Il resta valido per Otto anni, cade ad opera di Snack Bar (1 .t3.7), l’anno successvo e la svedese Evita Broline a scendere a 1.13.6, vertice che resiste sino al l’edizone 1989 nella quale ‘altra straordinaria campionessa Jef’s Spice scende a 1.13,2, Due anni dopo è l’altra americana Peace Corps a scendere sulla pista modenese per la prima volta sotto ‘1.13, 1.12.7 per l’allieva di Stig Johansson, li record è infine fissato a 1.11.9 nel 2000 dall’indigeno Uniforz capace di fermare la fuorclasse Moni Maker, primato che neppure Varenne è riuscito a scardinare.
Tante storie, tanti flash legati a Modena e al suo Ghirlandina Renzo Orlandi, un appuntamento che ha permesso di scrivere alcune delle più belle pagine del nostro trotto e che meriterebbe di tornare que lo che era un tempo, una tappa mprescindibile nel calendario internazionale: abbiamo cercato di evocare i tempi belli. Ed erano veramente belli, in attesa che do- monca, giorno della Pasqua, la tribuna del Saliceta torni a riempirsi di appassionati per rivivere un atto di fede che ormai dura 130 annil

 
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