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La Gazzetta dello Sport: Rapito Lemon Dra il re degli stalloni (8.4.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 10/4/2006
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Rapito Lemon Dra il re degli stalloni
E’ sparito dal suo box a Mariano, a 20 km da Parma

— «Ehi ragazzi, Lemon è andato a fare colazione al bar!». Qualcuno ci ha anche riso sopra, ieri mattina verso le sette, vedendo il box vuoto e chiuso dall’esterno. E avrà pensato allo scherzo di qualche collega. Ma in pochi minuti l’ilarità si è trasformata prima in preoccupazione e successivamente in sgomento e rabbia.
RAPITO Lemon Dra non era andato al bar e nessun dipendente dell’allevamento Mariano, a una ventina di chilometri da Parma, aveva cercato di tirare su l’ambiente. Magari fosse stato così. Invece il 2Oenne stallone è stato rapito, in un lasso di tempo che va dalla mezzanotte di giovedì, quando è stata effettuata l’ultima ispezione alla scuderia, fino alle sette di ieri mattina, il momento della riapertura.
IL RE Lemon Dra non è un cavallo qualsiasi. E’ il re degli stalloni del nostro trotto, il degno continuatore di papà Sharif di Jesolo, il pilastro dell’allevamento moderno. In corsa era stato campione sfortunato per aver fallito un Derby che avrebbe meritato, invece andato a Lancaster Om, altro figlio di Sharif. Aveva raccolto meno del previsto attaccato a un sulky. Ma si è riscattato con gli interessi come riproduttore, nonostante fosse positivo all’arterite virale che ne impediva il congelamento del seme e, quindi, una più agevole diffusione dei suoi cromosomi. Due vincitori di Derby (Uronometro e Fairbank Gi), altri campioni, ottimi cavalli da corsa e future mamme a cinque stelle. Questo è il riproduttore Lemon Dra, che aveva iniziato l’ennesima stagione di monta, forse l’ultima vista l’età e problemi ai testicoli, che lo limitavano. Un re da 16 mila euro a prestazione, svanito nel nulla.
TRACCE A Mariano fanno catenaccio. Niente dichiarazioni dai gestori e comproprietari di Lemon Dra, assieme alla scuderia Capricorno della famiglia Jegher: giubba bianca e maniche azzurre, indossata in pista dall’allenatore e driver William Casoli. Ma la dinamica è ormai chiara. L’accesso all’allevamento non è difficile attraverso i prati. E nemmeno alle scuderie, tanto che in passato i team di campioni che avevano soggiornato nell’adiacente centro di allenamento (vedi Moni Maker) ingaggiarono dei vigilantes privati 24 ore al giorno. Nella stessa scuderia c’erano anche due altri stalloni, Bon Vivant e Concord Jet. Ma i rapitori conoscevano bene il bersaglio, lo hanno preso e condotto verso una vicina strada secondaria, abbattendo un paio di steccati dei paddock e un muretto che costeggia una linea ferroviaria per raggiungere la piccola lingua di asfalto. Sono ben visibili anche le tracce degli zoccoli di Lemon, che si interrompono dove ne appaiono alcune di ruote molto grandi, probabilmente del van che ha ospitato il viaggio verso l’ignoto.
SENZA MOTIVO Difficile trovare una spiegazione vista l’età del cavallo e il suo ormai relativo valore economico. E c’è anche un dettaglio, che spazza i sospetti di dolo circolati in un mondo purtroppo non immune da invidie e rancori. Lemon Dra non è assicurato contro il furto.
Michele Ferrante

 
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