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Le Voci del Trotto: Che ci apettiamo dal prossimo Governo (10.4.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 10/4/2006
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CHE CI ASPETTIAMO DAL PROSSIMO GOVERNO

 

               Che cosa si aspetta l’ippica dalle elezioni politiche? E’ la domanda che tutti quelli che sono interessati in un modo o nell’altro al mondo dei cavalli si pongono in questi giorni. La risposta è semplice e complicata allo stesso tempo. Innanzitutto il ritorno dell’UNIRE ai suoi fini istituzionali, che basterebbe a riequilibrare il grave distacco di questi ultimi anni tra la base ed i vertici del nostro sport. Una volta il massimo Ente poneva in primo piano le esigenze dei cavalli e di chi li gestiva, programmando con il fine di rendere i nostri prodotti competitivi a livello internazionale, portando i puledri gradatamente a diventare cavalli da corsa. La trasformazione dell’UNIRE attuale, che pone avanti a tutto le esigenze delle Agenzie ippiche il cui fine è quello di incassare senza rischio, sacrificando proprio il materiale ippico, ha distorto e capovolto qualunque principio: le scommesse, da che mondo è mondo, dovrebbero servire per mantenere in vita il sistema – cavallo, dovrebbero essere cioè essere al servizio dell’ippica. Oggi è esattamente il contrario, i cavalli cioè diventano strumento di ricchezza non per chi li mantiene con grandi sacrifici, ma di intermediari ai quali non interessa assolutamente nulla dell’incremento delle razze equine. Di più: chi amministra l’Ente ha sposato la causa delle Agenzie, e, contravvenendo ai principi statutari, dirotta la maggior parte delle raccolta di denaro per mantenere in piedi un carrozzone politico attraverso assunzioni clientelari inutili e superflue. Oggi l’Ente tecnico – amministrativo, per il cui funzionamento sarebbero già sufficienti una cinquantina di unità (naturalmente con preparazione specifica), annovera ben 196 tra dirigenti ed impiegati, ed ha già pubblicato un bando per assumere altre 30 unità “con laurea”. Senza contare le varie Società di servizi che mantiene per i compiti più svariati. Insomma, un vero e proprio Ministero nel quale la parola “cavallo” è pressocchè sconosciuta.

               Allora, per tornare alla nostra iniziale domanda, che cosa ci aspettiamo dal Governo che verrà fuori dalle elezioni prossime? Che vinca la destra o la sinistra, il desiderio dell’ ippica che trotta e che galoppa, è che vengano mandati a casa gli attuali vertici che hanno tradito il nostro sport, e che l’UNIRE ritorni ad essere fedele ai propri fini istituzionali, così ben definiti dalla sua stessa sigla che dice “incremento delle razze equine”. Nulla di più, nulla di meno. 

 
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