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Lo Sportsman: Caro Governo... (Vincenzo Mauro) 7.4.06  
Autore: unagt
Pubblicato: 7/4/2006
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Caro Governo...
Cosa chiedete al nuovo esecutivo? Parola alle Categorie di galoppo e trotto

Vincenzo Mauro (Upt)
Sono tante le cose che i Proprietari de Trotto che rappreser te vorrebbero chiedere al nuovo esecutivo. Sono però ah tuato a pensare positivo e a lora partiamo dalle note I ete. Le nuove scom messe, secon a Tre inclusa, al a fecc a del e cassandre che sosten gono che va sempre tutto male, stanno producendo un gettito importante, un’inversione di tendenza che non puo non essere notata, ma che deve costituire un punto di partenza e non di arrvo. Per cui una volta stabilito che esiste un mercato potenziale da conquistare, occorre farlo nel migliore dei modi anche rivedendo certi meccanismi. La prima cosa che vorremmo chiedere è quindi una rivisitazione del regolamento di quartè e quintè nel senso che bisognerebbe pensare a una scommessa unica con più categorie di vincita. Ovvero: chi gioca il Quintè dovrebbe poter concorrere anche il Quartè e a la Trs con la stessa giocata in una sorta di scommessa di recupero. Un po’ come  è sempre stato il gioco su piazzato abbinato a quello sul vincente. Del resto basta guardare al mercato: tutti i giochi che rendono propongono più categore di vincita. Addirittura i SuperEnalotto le ha piu che raddoppiate. Oggi si gioca il Quintè col jackpot. Ci sarà sicuramente un buon movimento, ma pensate che cosa sarebbe potuto accadere se la gente avesse potuto investire di piu magari mirando al recupero con il Ouarte e la Tris.
«<un altro argomento che vorremmo fosse oggetto di discussione è quello di una maggior attenzione sul piano tecnico al mondo del trotto. Il nostro settore negli ultimi anni è stato infatti un po’ abbandonato a se stesso. Dopo la scomparsa dell’Encat e il suo confluire nell’Unire come “Area trotto’ le cose sono andate sempre peggio. Sotto questo aspetto condivido molto l’opinione di Riccardo Del Punta (pubblicata ieri n.d.r.). Non ci sono tecnici non c'è certezza di un’uniformità di giudizio e soprattutto non c'è programmazione. Oggi tutto è lanciato verso i cavalli giovani. Gli anziani non hanno quasi più cittadinanza nel nostro calendario e quando ciò avviene sono soffocati dai parametri delle categorie. Ultimamente abbiamo spesso preso a modello la Francia, ma ad esempio non abbiamo pensato mai a fare corse riservate esclusivamente ai cavalli di cinque anni che sono viceversa frequenti oltralpe. Se voi guardate la stragrande maggioranza delle Tris sono riservate ai cavalli di quattro anni e gli anziani ”buoni” che possano competere con gli importati o fare qualche tentativo all‘estero con fondate speranze sono sempre più rari. Eppure spesso sul piano del gioco le corse degli anziani sono le piu redditizie.
Il discorso tecnico ha ovviamente tante sfaccettature, ma tutti vanno in una direzione: la mancanza di “tecnici” intesa come materiale umano. Lo stesso sorteggio nelle Tris di trotto che è assolutamente dannoso, e lo si è visto in piu occasioni, è servito solamente a sgravare di responsabilità gli uomini. Bisogna invece tornare al concetto di handicapper di persone in grado di periziare una corsa e di assumere certe responsabilità. Ci vuole ovviamente una certa capacità tecnica ma mi sembra difficile pensare che questa sia totalmente scomparsa come invece si vuol far credere. Forse è più facile affidarsi alla sorte, alle macchine, ma così facendo s'impoverisce proprio la cifra tecnica del fatto agonistico che e alla base dell'interesse per le corse e quindi per le scommesse.
Chiudo ricordando, e non ce ne sarebbe bisogno, che le scommesse sono il motore primo e unico del comparto ippico che da esse trae sostentamento. Mi sembra fin troppo scontato chiedere che venga ripristinata la priorità del montepremi al traguardo su tante altre voci di spesa, ma se il trend positivo verrà confermato, diventerà altrettanto scontato chiedere che venga aggiornata migliorata la situazione degli impianti e dei centri di allenamento che, oggi come oggi, diventano una componente fondamentale. I primi per la godibilità e la fruibilità dello spettacolo, i secondi per il miglioramento tecnico e agonistico del materiale , e conseguentemente di nuovo lo spettacolo da cui dipendono le scommesse e quindi dipende l'ippica stessa. Un circolo virtuoso, e non vizioso, che ha solo bisogno di essere rimesso in moto.

 
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