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Lo Sportsman: Qualità prima risorsa (31.3.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 31/3/2006
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Qualità prima risorsa

LUIGI COLOMBO

A pochi giorni da le elezioni politiche abbiamo chiesto al Ministro Alemanno di farci un quadro della situazione attuale dell’ippica italiana. Cominciamo con la situazione dell’Unire.
Signor Ministro come è oggi l’Ente dopo la ristrutturazione da lei fortemente voluta?
«L’Ente, dopo anni di acque agitate e di crisi economica vera, sta andando finalmente verso il risanamento e quest’anno quasi sicuramente il bilancio sarà di pareggio. Fino all’agosto 2003 mancava addirittura lo statuto dell’Ente, i problemi del settore e dell’Unire si moltiplicavano in modo esponenziale nel disordine organizzativo. Il quadro che ne emergeva era assolutamente desolante».
«Oggi l’Ente può vantare una pianificazione strategica efficace e una struttura organizzativa efficiente e regolare. E stato tra l’altro recuperato il controllo dell'assegnazione del montepremi per ogni singola corsa, così da monitorare il rapporto tra il valore delle corsa stessa e la sua consistenza tecnico-economica. La struttura amministrativa è stata completamente ricostruita, come anche lo struttura di management. Certo la riorganizzazione dell’Unire ha certificato tra l’altro il sovradimensionamento dell’ippica in Italia e di conseguenza la riduzione del numero delle corse».
Ci sono, signor Ministro, altri passaggi obbligati da attuare per ritenere definitivamente l'Ente fuori dalla crisi?
«Meno cavalli nel settore trotto per esaltarne la qualità. In tal senso l’Unire ha pianificato incentivi per gli allevatori per il contenimento demografico e quindi poter puntare su qualità e selezione; giornate di corse piu equilibrate, quindi montepremi più remunerativo per gli operatori, prodotti scommessa più attraenti per gli scommettitori, anagrafe equina come banca dati per il controllo dei cavalli, traccabilità a tutela dell’animale e degli operatori, degli scommettitori e degli appassionati».
Le nuove scommesse ippiche come sono state accolte dagli scommettitori? Potranno coinvolgere, secondo lei, nuovi giocatori e crescere per volume di raccolta?
«Dalle informazioni che ho posso dire che stanno andando molto bene e questo naturalmente non può che farmi enormemente piacere. L’Ente ritengo avesse già fatto nel bilancio preventivo una corretta valutazione e i numeri stanno arrivando. Le scommesse con l’introduzione della seconda Tris, con quartè e quintè hanno registrato ne mesi di gennaio/febbraio un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le vincite distribuite nel primo bimestre 2006 ammontano a circa 71 milioni dì euro a fronte di una raccolta per lo stesso periodo di oltre 117 milioni di euro. La media giornaliera delle scommesse Tris, Quarte, Quintè, seconda Tris, sempre nel primo bimestre 2006, è stata di circa 2.200 milioni di euro (circa il 36% in più rispetto alla media giornaliera degli ultimi quattro mesi del 2005 le cui scommesse ammontavano a circa 1.600.000 euro. Ma c’è anche un altro dato importante, secondo me, e cioè che le nuove scommesse non hanno cannibalizzato la raccolta di quelle tradizionali (che come sappiamo vengono giocate attraverso la rete dedicata formata da ippodromi e agenzie ippche) registrando anche qui nei mesi gennaio/febbraio 2006 un aumento di circa il 4%. Quindi non solo non sono stati sottratti scommettitori, ma i dati ci dimostrano che l’attenzione verso le scommesse ippiche sta aumentando. Il mondo dell’ippica è percepito molto vicino agli esperti, a coloro che tutto sanno di cavalli, fantini e drivers. Credo invece che le nuove scommesse (Tris, Quartè, Quinte) possano crescere e far crescere gli appassionati grazie alla semplicità del meccanismo di gioco, alle dirette tv delle corse che possono essere viste nei bar, nelle rivendite di tabacchi e negli altri centri autorizzati. Credo che tutti questi elementi possano esser utili per far avvicinare la vasta fascia di pubblico costituita da non esperti di corse ippiche e, quindi, di cavalli».
Lei, dunque, crede che le nuove scommesse ippiche riusciranno a coinvolgere il grande pubblico avvicinandolo all’ippica?
«Credo di sì. Anche perché gli ippodromi sono luoghi dove si sta all’aria aperta, a contatto con gli animali. Ammirare questi atleti meravigliosi che sono i cavalli porta le persone a divertirsi e stare bene. Pensi a Varenne in Piazza del Popolo: un trionfo, osannato dai tanti convenuti come fosse un re. Anche qui un esempio di come un vero progetto di comunicazione, insieme ad un grande spettacolo riesce ad esaltare lo sportivo affezionato, lo scommettitore e anche la gente comune. Qualsiasi cavallo esprime fascino, eleganza, forza».
Quali sono, secondo lei, i prossimi interventi da attuare per far avvicinare di più le gente alle scommesse ippiche?
«Anzitutto, se il successo realizzato in questo periodo dal mercato delle nuove scommesse è stato raggiunto soltanto attraverso l'informazione, io immagino che con la maggior visibilità che avranno i nuovi prodotti sul mercato delle scommesse ippiche anche grazie alla campagna pubblicitaria che sta per lanciare Aams) molte più persone lì conosceranno. E c’è da sottolineare che, accanto alla crescta della rete di raccolta delle scommesse, abbiamo ippodromi che si stanno trasformando in poli di attrazione anche e oltre la semplice gara ippica. Proprio in questa direzione l'Unire (che e appunto l’Ente preposto all’incremento della migliore razza equina talana) ha avviato progetti per la valorizzazione del cavallo e per allargare i! bacino di interesse verso l’atleta cavallo sia per la parte ludica sia per gli aspetti di intrattenimento e naturistici. l'Unire ha infatti coinvolto in questo progetto i principali ippodromi distribuiti sul territorio nazionale».
Signor Ministro, quali iniziative, a suo parere, possono contribuire a sottolineare ed esaltare l'importanza del cavallo?
«L’Unire negli ultimi tre anni ha avuto la capacità di riportare l’attenzione verso il cavallo come elemento centrale dell'Ente. E Fieracavalli di Verona, attraverso un progetto sviluppato dall’Unire ne è la prova. Oggi possiamo dire che l‘Unire a Feracavalli esprime tutta a realta dell‘ippica italiana e con questo evento l‘Ente si è riappropriato del canale di comunicazione verso gli appassionati del cavallo, gli esperti e la gente comune. Dimostrazione ne è l’edizione 2005, che dopo anni di intenso lavoro, ha registrato un enorme successo sia per visibilità che per presenze. Questi risutati, insieme all’ingresso delle nuove scommesse, hanno dato un nuovo ed importante impulso all’ippica italiana».

 
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