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Agipro: Decreto oscuramento al Tar l'Aquila |
Autore: unagt Pubblicato: 29/3/2006 Letto 729 volte Dimensioni 4.08 KB |
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Pubblicato il 28 marzo 2006 ore 13:37
DECRETO OSCURAMENTO AL TAR L'AQUILA – SANDI (AD SISAL): “SISTEMA A RISCHIO ANARCHIA" (n.s.) Domani al TAR dell'Aquila sarà in discussione il ricorso di un operatore privato italiano, che contesta la normativa di legge attraverso la quale si è provveduto all'oscuramento di siti non autorizzati alla raccolta di scommesse sul nostro territorio. Al di là delle considerazioni strettamente giuridiche, per le quali si resta in attesa della pronuncia del giudice amministrativo, SISAL, società che da 60 opera nel mercato dei giochi in Italia, anche alla luce dell'attenzione suscitata dal decreto adottato dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e dalla sua attuazione da parte degli operatori di telecomunicazione, ritiene doveroso puntualizzare in un comunicato, attraverso le parole del suo AD Giorgio Sandi, quanto segue: “L'attività di gioco in Italia è riservata per legge allo Stato o a soggetti dallo stesso delegati; in particolare la raccolta di scommesse a quota fissa richiede semplicemente l'acquisto di una delle centinaia di licenze di agenzia esistenti sul territorio. L'acquisto di una di queste licenze, tra l'altro ad un costo normalmente inferiore a quello di tutela dei propri interessi in un processo civile, autorizza un concessionario ad aprire legalmente gioco su internet, qualunque sia la sua nazionalità. Il possesso di una licenza permette di certificare l' intero ciclo di raccolta delle scommesse e di avere certezza dei pagamenti, cosa che non avviene se un qualunque soggetto potesse, da una comoda postazione estera, proporre le proprie giocate; quindi l'avvalersi di un corretto sistema di licenze non è un deterrente per le aziende serie, ma una tagliola per gli imbroglioni che proliferano nella rete. I proventi che giungono allo Stato italiano dalla raccolta di gioco e scommesse sono destinati a finanziare settori d'interesse per la collettività, quali attività sportive, beni culturali ed indirettamente sanità, scuola e giustizia. Giochi e scommesse rappresentano dunque uno strumento attraverso il quale lo Stato provvede ai bisogni dei cittadini”. “E' di tutta evidenza che – prosegue Sandi - qualora il TAR dell'Aquila dovesse accogliere la richiesta di un soggetto, che non è neppure titolare di un sito estero irregolare, ma addirittura opera come intermediario nella raccolta di scommesse - attività questa vietata dalla legge italiana! - le conseguenze sarebbero deleterie, non solo per il mercato del gioco, ma per tutti i sopraddetti settori, che dallo stesso traggono finanziamenti indispensabili per la sussistenza ed in generale per la collettività. Se questo avvenisse – continua Sandi - riteniamo infatti che “cadrebbe di fatto la possibilità per lo Stato Italiano di poter emanare leggi vigenti sul proprio territorio e di farle rispettare; in tutte le attività - non solo il gioco - per le quali lo Stato oggi ha riserva di legge, svanirebbe ogni forma di tutela ai cittadini e verrebbero meno i proventi oggi destinati a sostegno di settori di interesse collettivo (es. attività sportiva), con conseguente rischio per la loro sopravvivenza; gli operatori italiani di gioco e scommessa, che oggi operano attenendosi alla normativa vigente nel nostro Paese, a fronte della inutilità dei contratti a tal scopo sottoscritti, sarebbero costretti per la loro stessa sopravvivenza, a portare le loro sedi all'estero in Paesi a tassazione ridotta, pur continuando ad operare sul mercato nazionale. In altre parole il rischio è che si passi dall'attuale sistema, regolamentato nello sviluppo, nelle garanzie ai cittadini ed aperto alla concorrenza - ricordiamoci che l'Italia oggi è il Paese europeo più aperto alla concorrenza - all'anarchia. Per questo motivo – ha concluso Sandi - SISAL ha presentato al TAR dell'Aquila una propria memoria a supporto della meritoria attività svolta dai Monopoli di Stato in ossequio alle leggi del Parlamento Italiano”. |
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