Valiani, un’Electro-gioia
«Sono orgoglioso. Un consiglio? La prossima corsa non prima di luglio»
— Tre stagioni assieme non si dimenticano. Soprattutto se le hai trascorse al fianco di un cavallo prima pieno di promesse e poi sempre più adeguato fino a diventare addirittura molto di più di quanto sognavi. Così per Vaifredo Valiani — l’uomo che Electrocutionist ha seguito fin dalle prime volate in paddock e voluto fortissimamente — la vittoria nella Dubai World Cup è un po’ anche sua. Del resto dall’uscita dalla sua scuderia al traguardo di Nad Al Sheba sono passati soltanto 4 mesi scarsi. Valfredo Valiani adesso cosa prova? «Nessun rimpianto. Solo una immensa felicità per un cavallo che io ho sempre ritenuto importante, tanto da voler disputare fin dalla fine della stagione dei 3 anni l’Arc de Triomphe». E proprio la decisione del proprietario Earle Mack e del suo racing manager Aaron Cohen di privilegiare il Canadian Intemational a scapito dell’Arc creò nel settembre dello scorso anno l’unico momento davvero difficile nel lungo percorso assieme di Valiani ed Electrocutionist. Fu davvero un momento duro da gestire e da accettare? «Per certi sì e non solo guardando il risultato di Toronto, dovuto soprattutto alle scelte sbagliate del fantino Mik Kinane. Come ha dimostrato Dettori, Electrocutionist va spinto a fondo e non si può pretendere di risolvere tutto solo con un finale molto veloce come gli riusci a York nelle Juddmonte International». C’è un consiglio che, in tutta umiltà, Valfredo Valiani vuole dare al grande team arabo che gestisce Electrocutionist? «L’ho già detto al manager Simon Crisford quando mi ha chiamato per porgermi i complimenti dello sceicco. Loro hanno in programma di rientrare a inizio giugno nella Coronation Cup di Epsom o nelle Prince of Wales’s Stakes nel Royal Ascot. Io, considerando l’avvio di stagione anticipato, attenderei le King George di fine luglio, per poi disputare le Juddmonte a York, l’Arc e la Breeder’s. Programma che consentirebbe di tenere aperta una porta alla Japan Cup. Ma il tutto l’ho detto e lo ripeto sapendo di non avere fra le mani la verità rivelata». Quello di sabato a Nad Al Sheba è stato un Electrocutionist vincente, ma anche altrettanto bello sul piano fisico? «Direi proprio di sì. L’ho visto brillante, concentrato, disponibile. E’ partito lentamente, come qualche volta gli capita, ma poi ha fatto valere tutta la sua classe e soprattutto la forma fisica che già nella fase di presentazione traspariva in maniera evidente. Nulla da dire». Valiani, più di una volta ha dichiarato con convinzione che la scelta di Godolphin di acquisire Elctrocutionist era stata importante e mirata. «Lo ripeto. Hanno comprato bene e non solo in relazioni ad altri acquisti assai meno riusciti come quelli di Valixir e Vespone ma in senso assoluto. Io dissi a Simon Crisford che Electro sarebbe stato il miglior cavallo in età della loro stagione. Credo che i fatti per ora mi diano ragione. La freschezza di Electrocutionist è una dote impagabile. E’ un cavallo che è maturato nel pieno rispetto delle sue caratteristiche». E ora è già partita la caccia al nuovo campione? «Come sempre. Ma stavolta ho in scuderia tanti puledri che promettono e la speranza non è proprio un’utopia. Fra loro anche due di proprietà di Earle Mack: un figlio di Barathea e un altro da Johannesburg. La qualità c’è, il resto lo dobbiamo cercare lungo la strada». Sandro Cepparulo
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